(ANSA) - ROMA, 07 GIU - La pandemia Covid influenza anche gli
ormoni delle giovanissime. A seguito del lockdown sono
raddoppiati i casi di ragazzine a cui il primo ciclo mestruale
si presenta molto in anticipo, fin dalla terza elementare. Ben
due studi, condotti in Italia, confermano la tendenza alla
pubertà precoce rispetto agli anni precedenti, dovuta a diversi
fattori, come l'aumento di peso, l'inattività fisica, lo stress
e l'eccessivo utilizzo dei dispositivi digitali.
Il primo studio è stato condotto dall'Ospedale Bambino Gesù
di Roma e ha riportato un aumento dei casi che chiedevano una
consulenza per la pubertà precoce in 246 pazienti nel 2020
rispetto ai 108 del 2019 con un incremento del 108%. Nel secondo
studio, condotto alla Fondazione Meyer di Firenze, sono stati
inclusi 49 casi di pubertà precoce registrati nel 2020; dati
sono stati paragonati ai casi osservati nei precedenti 5 anni e
si è osservato un incremento significativo delle nuove diagnosi
di pubertà precoce. Si ipotizza che lo stimolo alla produzione
di ormoni sia dovuto all'aumento di indice di massa corporea
dovuta a inattività e dieta sbagliata, ma anche i fattori
psicologici possono aver avuto un ruolo. "L'ansia di poter
contrarre la malattia, il distanziamento, le modificazioni delle
routine, la percezione dei problemi finanziari in famiglia
possono aver creato un'instabilità emotiva. Da ultimo - spiega
Manuela Farris, ginecologa e membro della Società Italiana della
Ginecologia dell'infanzia e dell'adolescenza - è plausibile che
un aumentato uso di dispositivi porti ad una riduzione dei
livelli della melatonina, che funziona da innesco alle modifiche
endocrine che portano al precoce inizio dello sviluppo". Gli
esperti consigliano quindi ai genitori di iniziare a parlarne in
anticipo, anche con l'aiuto di libri, come il "Manuale delle
Ragazze Meravigliose" di Ana Ivušić, che contiene 5 storie di
giovani alle prese con i cambiamenti psico-fisici nell'età dello
sviluppo. (ANSA).