(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Parte in Italia il progetto di Save
The Children "Druzi" ("amici" in lingua ucraina), un sostegno
personalizzato online per i bambini e gli adolescenti in fuga
dal conflitto da parte di più di 300 volontari che parlano la
loro lingua.
Il progetto prevede l'affiancamento personalizzato e
continuativo da parte di volontari, in prevalenza appartenenti
alla comunità ucraina in Italia con competenze linguistiche, ai
bambini e agli adolescenti tra i 9 e i 18 anni giunti in Italia
in fuga dal conflitto. Attraverso un tablet con connessione
internet, questi potranno fruire, con regolarità, di incontri on
line con giovani volontari che parlano la loro lingua ma vivono
stabilmente in Italia. I volontari, dopo un percorso formativo e
sotto la supervisione di una equipe di educatori e di psicologi,
li accompagneranno alla conoscenza dell'Italia e delle città
dove sono ospitati, li sosterranno nel mantenimento delle
competenze di base, del percorso scolastico (molti bambini e
adolescenti continuano a frequentare la loro scuola in Ucraina
tramite la DAD), favoriranno l'apprendimento di nozioni di base
della lingua italiana, promuoveranno attività di lettura e di
gioco. Un'opportunità, dunque, per i bambini e gli adolescenti
di potersi esprimere nella propria lingua in un contesto
protetto, allargando la rete delle relazioni.
"Incontriamo in Italia soprattutto famiglie spezzate, mamme, o
nonne, con i loro bambini che vivono la continua ansia per la
sorte dei propri compagni e dei familiari ancora in Ucraina. Per
questi bambini è fondamentale ritrovare spazi di relazione e di
socialità ed è preziosa la possibilità di confrontarsi con
ragazzi e ragazze che parlano la loro lingua e che possono
accompagnarli alla scoperta di un Paese che non conoscono" ha
commentato Raffaela Milano Direttrice Italia-Europa di Save the
Children.
Già nelle prime videochiamate volontari di "Druzi" hanno
registrato la grande voglia dei ragazzi ucraini di capire e
conoscere meglio la nuova realtà nella quale si trovano: hanno
richiesto libri in italiano per esercitarsi con la nostra
lingua, informazioni sulla città e sull'Italia, e in generale
hanno dimostrato di apprezzare uno spazio di confronto nella
loro lingua per porre domande e esprimere i loro pensieri. Molti
di loro proseguono il percorso didattico in Dad con la loro
scuola o con i loro professori che si collegano dall'Ucraina, ma
hanno comunque espresso il desiderio di poter al più presto
tornare a scuola in presenza e rivedere i propri compagni.
I ragazzi che partecipano al progetto Druzi sono al momento
quelli presenti all'interno degli hotel e dei centri destinati
all'accoglienza collettiva dei profughi ucraini. Accedono al
servizio dopo un breve colloquio informativo che coinvolge anche
il genitore o il loro tutore. (ANSA).