(ANSA) - ROMA, 07 APR - Otto consigli per parlare ai propri
figli di guerra: li ha stilati l'Unicef. Il primo è "scoprite
cosa sanno e come si sentono". Viene suggerito anche il luogo
per il colloquio, meglio durante un pasto in famiglia ed evitare
di farlo prima di andare a letto. È importante, secondo
l'Unicef, "non minimizzare o ignorare le loro preoccupazioni. Se
fanno una domanda che potrebbe sembrarvi estrema, come 'Moriremo
tutti?', rassicurateli sul fatto che non accadrà, ma cercate
anche di scoprire cosa hanno sentito e perché sono preoccupati
che ciò accada".
Il secondo consiglio dell'Unicef è "prestate attenzione alle
caratteristiche della loro età e a contenere le vostre paure":
è importante utilizzare un linguaggio adatto all'età, osservare
le loro reazioni ed essere attenti al loro livello di ansia. "È
normale - avverte l'Unicef - che anche voi vi sentiate tristi o
preoccupati per quello che sta succedendo. Ma tenete a mente che
i bambini prendono i loro stimoli emotivi dagli adulti, quindi
cercate di non condividere troppo le vostre paure con vostro
figlio. Parlate con calma e fate attenzione al vostro linguaggio
del corpo, come le espressioni del viso. Per quanto possibile,
rassicurate i vostri figli sul fatto che sono al sicuro da
qualsiasi pericolo". Il terzo consiglio è "condividete
compassione, non stigmatizzazione": evitate l'utilizzo di
semplificazioni e di etichette come "persone cattive" o
"malvagi" e cogliete invece l'opportunità di incoraggiare la
compassione, come per le famiglie costrette a fuggire dalle loro
case. Il quarto è "concentratevi su ciò che è possibile fare":
cercate vicende positive, come le storie dei soccorritori che
assistono le persone o dei giovani che chiedono la pace. Il
quinto "fate attenzione a chiudere le conversazioni nel momento
appropriato": al termine di ogni momento di dialogo e confronto,
è importante assicurarsi di non aver lasciato i propri figli in
uno stato di angoscia.
Il sesto è "continuate a prestare attenzione ai comportamenti,
alle parole e ai silenzi dei vostri ragazzi": fate attenzione a
eventuali cambiamenti nel modo in cui si comporta o si sente,
come l'insorgere di mal di stomaco, mal di testa, incubi o
difficoltà a dormire. Il settimo è "limitate il dilagare delle
notizie" ovvero fare attenzione a quanto sono esposti ai
notiziari "quando sono pieni di titoli allarmanti e immagini
sconvolgenti". L'ultimo consiglio per l'Unicef è: "prendetevi
cura di voi stessi" perché "sarete in grado di aiutare meglio i
vostri figli se anche voi starete reagendo bene". (ANSA).