La pandemia Covid influenza anche gli ormoni delle giovanissime. A seguito del lockdown sono raddoppiati i casi di ragazzine a cui il primo ciclo mestruale si presenta molto in anticipo, fin dalla terza elementare. Ben due studi, condotti in Italia, confermano la tendenza alla pubertà precoce rispetto agli anni precedenti, dovuta a diversi fattori, come l'aumento di peso, l'inattività fisica, lo stress e l'eccessivo utilizzo dei dispositivi digitali.
Il primo studio è stato condotto dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma e ha riportato un aumento dei casi che chiedevano una consulenza per la pubertà precoce in 246 pazienti nel 2020 rispetto ai 108 del 2019 con un incremento del 108%. Nel secondo studio, condotto alla Fondazione Meyer di Firenze, sono stati inclusi 49 casi di pubertà precoce registrati nel 2020; dati sono stati paragonati ai casi osservati nei precedenti 5 anni e si è osservato un incremento significativo delle nuove diagnosi di pubertà precoce. Si ipotizza che lo stimolo alla produzione di ormoni sia dovuto all'aumento di indice di massa corporea dovuta a inattività e dieta sbagliata, ma anche i fattori psicologici possono aver avuto un ruolo.
"L'ansia di poter contrarre la malattia, il distanziamento, le modificazioni delle routine, la percezione dei problemi finanziari in famiglia possono aver creato un'instabilità emotiva. Da ultimo - spiega Manuela Farris, ginecologa e membro della Società Italiana della Ginecologia dell'infanzia e dell'adolescenza - è plausibile che un aumentato uso di dispositivi porti ad una riduzione dei livelli della melatonina, che funziona da innesco alle modifiche endocrine che portano al precoce inizio dello sviluppo". Gli esperti consigliano quindi ai genitori di iniziare a parlarne in anticipo, anche con l'aiuto di libri, come il "Manuale delle Ragazze Meravigliose" di Ana Ivušić, che contiene 5 storie di giovani alle prese con i cambiamenti psico-fisici nell'età dello sviluppo. (ANSA).