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Una persona su 3 soffre di denti "ipersensibili"

Una persona su 3 soffre di denti "ipersensibili"

In un video Sidp le cause e i trattamenti

ROMA, 06 agosto 2021, 13:30

Redazione ANSA

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Circa una persona su 3 soffre di denti "ipersensibili", cioè di quel fastidio che si sente quando per sopportare il gran caldo si beve, per esempio, acqua troppo fredda. Il tema è al centro di un nuovo video realizzato dalla Sidp, la Società italiana di parodontologia e implantologia.
    "L'ipersensibilità dentinale - spiega il parodontologo Davide Guglielmi - può essere definita come una condizione di dolore breve e acuta causata dall'esposizione a stimoli termici o chimici di porzioni di dentina che altrimenti sarebbero protetti da smalto, cemento o gengiva. Questa sintomatologia dolorosa colpisce circa il 33% della popolazione adulta". "Le cause - aggiunge - possono essere tre: le carie, la frattura del dente, la 'scopertura' delle radici. Esistono differenti terapie per poter risolvere la sensibilità causata da 'scopertura' radicolare, ma la diagnosi iniziale dell'odontoiatra è fondamentale".
    Ma quali trattamenti possono essere effettuati? Per lo specialista della Sidp, sono diversi. "La terapia può semplicemente consistere nell'utilizzo di dentifrici desensibilizzanti specifici o prodotti venduti in farmacia come collutori o gel a base di fluoruri, ossalati o vetri bioattivi che se applicati sulle zone sensibili inducono la chiusura dei tuboli dentinali riducendo, se non eliminando, il fastidio. Se questi approcci domiciliari dovessero risultare inefficaci si dovrà ricorrere a una terapia nello studio odontoiatrico, attraverso l'applicazione professionale di vernici che agiscono sulla struttura del dente, proteggendola. Se anche le sostanze desensibilizzanti professionali non dovessero riuscire a risolvere la sintomatologia si potrà intervenire con la ricostruzione dei tessuti andati persi. Il professionista dovrà ricostruire lo smalto a livello del colletto del dente oppure, dove le condizioni anatomiche lo permettono, ricorrere a un intervento di chirurgia plastica parodontale, che ha come obiettivo la copertura di tutta la superficie radicolare, con la ricostruzione delle gengive distrutte. Questa tecnica sembra essere il sistema più efficace e risolutivo".
   

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