(ANSA) - AOSTA, 21 GEN - Torna a crescere la pressione
sull'ospedale di Aosta, dove i ricoverati in terapia intensiva
salgono di nuovo a otto con conseguente rischio di far piombare
la regione alpina in 'zona rossa'. "La situazione in ospedale
non è semplice" ammette il direttore generale dell'Usl, Massimo
Uberti, che spiega: "Ogni settimana trasformiamo reparti per
accogliere pazienti Covid e in questo momento il fenomeno è
molto impegnativo: rispetto alle ondate precedenti abbiamo una
situazione del tutto diversa, la Valle d'Aosta è completamente
aperta e di conseguenza non sono in riduzione i pazienti non
Covid. Ogni posto in più che troviamo per curare un contagiato
sono risorse che si tolgono a altre cure". Ancora: "Questa
settimana siamo passati da numeri da zona gialla ad arancione
per quattro volte".
Per dare respiro al Parini è stato attivato un reparto Covid
all'ospedale Beauregard, con 10 posti letto. "La situazione
sanitaria è pesante - rincara la dose l'assessore regionale alla
sanità, Roberto Barmasse - e lo è per tutta Italia. Ci saranno
altre regioni a breve in zona arancione. Per noi il problema
principale è quello del personale, una carenza cronica che è
stata evidenziata dalla pandemia". "In percentuale - ha
proseguito - abbiamo il numero di posti in Rianimazione più alto
d'Italia, Anche se facessimo 10 posti in più la situazione non
cambierebbe per quanto riguarda la colorazione".
Il bollettino giornaliero segnala altri 444 nuovi casi positivi
compensati da 520 guarigioni. I contagiati attuali scendono a
5.985, di cui 82 ricoverati. Una coppia di no vax, residenti in
bassa valle, è finita in terapia intensiva dalla notte scorsa
dopo che i due si sono presentati in pronto soccorso in
condizioni gravi. Tutti i ricoverati in Rianimazione - hanno
precisato le autorità sanitarie - non hanno fatto alcuna dose di
vaccino.
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Regione, Erik
Lavevaz, che ha ribadito: "Bisogna vaccinarsi, è ovvio ma non
sembra esserlo per tutti". Poi si è scagliato contro la
"campagna di disinformazione strumentale avviata sui social
nelle ultime settimane": "E' necessario sforzo per cercare di
comunicare le giuste informazioni, senza far alzare la
temperatura già alta". (ANSA).