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Dalla Ue un fondo da un miliardo per lo spazio

Dalla Ue un fondo da un miliardo per lo spazio

Al via il Cassini Fund. In Italia decolla la Space economy

26 gennaio 2022, 11:23

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica dei satelliti della costellazione europea Galileo (fonte: GSA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica dei satelliti della costellazione europea Galileo (fonte: GSA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica dei satelliti della costellazione europea Galileo (fonte: GSA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un fondo di un miliardo dall’Europa per sostenere le nuove imprese impegnate nello spazio, un settore in piena crescita e nel quale i soli servizi da satellite alimentano un mercato che nel 2021 ha superato 200 miliardi e che promette di raggiungerne 500 entro dieci anni. Previsioni rosee anche per lo sviluppo del settore in Italia, in particolare per la Space economy, il cui mercato globale è valutato in 370 miliardi di euro da una ricerca del Politecnico di Milano.

Il fondo di investimento per lo spazio, chiamato 'Cassini', è stato lanciato a Bruxelles dalla Commissione europea nella Conferenza dedicata allo spazio. "L'Europa ha un vivace ecosistema di start-up con idee e tecnologie dirompenti, ma molte di loro non riescono ad ottenere investimenti cospicui quando devono espandersi e non hanno altra scelta che rivolgersi a investitori terzi. E' per questo che il fondo Cassini rappresenterà una svolta", ha detto il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton. Il fondo, che sarà integrato da uno strumento della Bei per garantire che le start-up possano accedere a prestiti, fa parte di una più ampia strategia europea per rafforzare la sua presenza nello spazio, affrancandosi sempre più dalla dipendenza dagli Stati Uniti.

I principali strumenti di questo passaggio, ha detto Breton, sono il sistema Galileo per la navigazione satellitare e il programma Copernicus per l’osservazione della Terra, gestito da Commissione Ue e Agenzia Spaziale Europea (Esa). In proposito, una ricerca dell’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale (Euspa) indica che nel 2031 le spedizioni globali di ricevitori per la navigazione satellitare potranno raggiungere un volume di 2,5 miliardi di unità l’anno.

Altri punti di forza dello spazio europeo sono la sicurezza delle comunicazioni, con il progetto di una costellazione di satelliti che l’Ue si prepara a presentare nelle prossime settimane, e la nuova strategia per la sicurezza e la Difesa che l'Ue intende presentare nei prossimi mesi, ha detto l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.

Ha un ruolo di primo piano anche la Space economy, che secondo lo studio del Politecnico di Milano, nel mondo conta su investimenti governativi compresi fra globale tra 86,9 miliardi e 100,7 miliardi di dollari. Per entità di spesa, il 2021 ha visto l'Europa (con 11,48 miliardi di dollari) seconda nel mondo dopo gli Stati Uniti (43,01 miliardi di dollari); seguono Cina, Russia, Giappone e India.

Si punta anche al trasporto spaziale, con nuovi lanciatori, come quello presentato da ArianeGroup: “Maia sarà un mini lanciatore per costellazioni di piccoli e nano satelliti" e potrà "accelerare lo sviluppo di tecnologie necessarie alla nuova famiglia di lanciatori europei”, ha detto Morena Bernardini, direttore Strategia e Innovazione di ArianeGroup.

L’Italia ha le carte per essere protagonista di questa nuova pagina dello spazio europeo, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). "Molto fiducioso sugli obiettivi del Pnrr" si è detto il ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao. "Attraverso il Pnrr possiamo diventare un Paese ancor più importante nel settore", ha detto Massimo Claudio Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, intervenuto a Milano, dove il Politecnico ha presentato i risultati di una ricerca sulla Space economy nel nostro Paese. "Ma è una corsa contro il tempo", ha detto Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio. "Le risorse del Pnrr – ha aggiunto - dovranno essere impiegate entro il 2026, ora è il momento di puntare sulla semplicità e tradurre le idee in contratti".

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