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Pronta la nuova mappa della materia nell'Universo

Pronta la nuova mappa della materia nell'Universo

E' meno grumosa rispetto a quanto previsto dai modelli teorici

06 febbraio 2023, 12:16

Redazione ANSA

ANSACheck

Pronta la nuova mappa della materia nell 'Universo (fonte: Andreas Papadopoulos) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronta la nuova mappa della materia nell 'Universo (fonte: Andreas Papadopoulos) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pronta la nuova mappa della materia nell 'Universo (fonte: Andreas Papadopoulos) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Universo è meno 'grumoso' del previsto: lo si evince dalla nuova e più accurata mappa della materia presente nel cosmo, realizzata incrociando i dati raccolti dal South Pole Telescope in Antartide e dalla campagna osservativa Dark Energy Survey in Cile. Se confermati, questi risultati potrebbero aprire alcune crepe nei modelli teorici che spiegano l'evoluzione dell'Universo, come indicano i tre articoli pubblicati sulla rivista Physical Review D da un team internazionale di oltre 150 ricercatori che include anche l'Università di Chicago e il Fermi National Accelerator Laboratory.

L'obiettivo di questo lavoro è capire come si è distribuita la materia generata 13 miliardi di anni fa dal Big Bang, perché tracciando il suo percorso è possibile ricostruire cosa è accaduto e quali forze sono entrate in gioco. Per realizzare questa precisa mappatura della materia riducendo i margini di errore e incertezza, i ricercatori hanno pensato di combinare due diversi metodi di osservazione del cielo, incrociando i dati della Dark Energy Survey (che ha scrutato il cosmo per sei anni dalla cima di una montagna in Cile) e quelli del South Pole Telescope (che cerca le deboli tracce di radiazioni che stanno ancora viaggiando nel cosmo dai primi istanti dopo il Big Bang).

I risultati ottenuti sono in linea con le teorie più accreditate sull'evoluzione dell'Universo, ma non del tutto. Le osservazioni indicano infatti che la materia nell'Universo sarebbe meno grumosa rispetto a quanto previsto dai modelli. I dati non sono ancora abbastanza solidi dal punto di vista statistico per poter essere considerati inattaccabili, ma se venissero confermati da ulteriori studi potrebbero indicare che ci sono dei tasselli mancanti ancora da sistemare nell'attuale modello dell'Universo.

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