Secondo il presidente "una filiera di produzione può garantire buoni risultati nel medio e lungo periodo se ad ogni suo anello sono riconosciuti il giusto ruolo e un'equa remunerazione, in caso contrario, il vantaggio di alcuni va a ripercuotersi sull'intero meccanismo minandone alla lunga l'efficienza". Per riequilibrare il sistema, secondo Tiso, è necessario favorire l'aggregazione dei coltivatori in organizzazioni di produttori, accrescendo così il loro peso negoziale nella fase di contrattazione dei prezzi. Nell'Unione europea gli agricoltori sono circa 11 milioni, molti dei quali lavorano in aziende familiari, mentre vi è una concentrazione molto più elevata tra i trasformatori e i dettaglianti. "Come riconosce la stessa Commissione europea - conclude Tiso - questa asimmetria nelle posizioni negoziali rende difficile per gli agricoltori difendere i loro interessi nelle trattative con gli altri operatori della catena di approvvigionamento".
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