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New York scopre Vittorio Sella, fotografo delle vette

New York scopre Vittorio Sella, fotografo delle vette

Al Grolier Club lo scalatore biellese di inizio '800

NEW YORK, 13 aprile 2022, 18:52

di Alessandra Baldini

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 NEW YORK - Scalatore e fotografo, Vittorio Sella si cimentò prima con le Alpi e poi con le vette più alte e famose del mondo, compreso l'Himalaya. Tutto a partire dalla fine dell'Ottocento. E adesso alcuni degli scatti più belli del fotografo ed esploratore biellese sono approdati a New York.
    L'occasione: una mostra al Grolier Club, il club per bibliofili più antico d'America che due anni fa ha compiuto cento anni. Le immagini vengono dalla collezione di Roger Härtl, un neurochirurgo con la passione delle montagne e della fotografia.
    "Da ragazzo in Germania sognavo di diventare un giornalista e un esploratore. Le radici della mia famiglia sono nelle Dolomiti, la Baviera e la Boemia e fin da bambino sciare sulle Alpi mi ha dato grande gioia", ha detto il collezionista che ha messo a disposizione del Grolier, oltre alle foto di Serra, quelle di Wilfred Thesiger, un ufficiale britannico esploratore di deserti. "Sella e Thesiger girarono il mondo al crocevia tra l'era delle esplorazioni e lo sviluppo di moderne tecniche fotografiche. I luoghi in cui si avventurarono erano regioni inesplorate di abbagliante bellezza ma anche teatri di sfide inospitali. La mostra documenta le coraggiose realizzazioni di due uomini, entrambi grandi artisti e documentaristi a pieno titolo", ha detto Härtl. Inclusi sono alcuni libri tra cui quello di Leone Sinigaglia, compositore torinese della cerchia di Johannes Brahms and Antonín Dvořák, ma anche il primo grande arrampicatore delle Dolomiti, che incluse scatti di Sella nel suo "Climbing The Dolomites" pubblicato a Londra nel 1896.
    All'epoca i negativi non erano ancora stati inventati: si usavano lastre di vetro 30x40cm, macchine fotografiche di grande formato e cavalletti che pesavano decine di chilogrammi. Per Sella la foto di montagna era nel Dna familiare. Il padre Giuseppe era uno studioso di fotografia, lo zio Quintino, scienziato e statista, nel 1863 fondò il Club Alpino Italiano.
    Vittorio non si limitò a fotografare le Alpi o l'Etna, prima perlustrazione in quota nel 1888, a cui seguì l'anno dopo, il primo viaggio extraeuropeo in Caucaso. A partire dal 1889 fino al 1909, Sella esplorò le regioni montuose dei quattro continenti. Dopo la Croce di Cavaliere dell'Ordine di Sant'Anna - conferitagli dallo zar Nicola II - e il premio Murchison dalla Royal Geographical Society di Londra, l'invito di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, lo portò a partecipare - in qualità di fotografo ufficiale - alla spedizione in Alaska nel 1897, culminata con la prima ascensione del Monte Sant'Elia. Il Monte Bianco era la meta obbligata. Poi nel 1899 Sella documentò il viaggio d'esplorazione in Sikkim e realizzò, al seguito dell'alpinista inglese Douglas W. Freshfield, il periplo del massiccio del Kangchenjunga.
    Sella compì altri due viaggi al fianco del Duca degli Abruzzi, il primo in Ruwenzori nel 1906, con la conquista della vetta del monte omonimo, il secondo nel Karakorum, dove per la prima volta scalò il Chogolisa fino a quota 7.498 metri: all'epoca aveva 50 anni.
   

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