Dal Palazzo del Quirinale tornano
alla Reggia di Colorno (Parma), per una mostra, le preziose
porcellane che Luisa Elisabetta di Francia e il consorte Filippo
di Borbone utilizzavano per i ricevimenti ducali, ora a
disposizione per i ricevimenti di Stato della Presidenza della
Repubblica. Altre, ed altrettanto preziose porcellane delle
manifatture di Meissen, Sèvres, Vincennes, Chantilly, Doccia e
Capodimonte, sempre appartenenti a quello che era il patrimonio
ducale, torneranno temporaneamente "a casa" anche dalle Gallerie
degli Uffizi, dal Museo della Villa Medicea di Poggio di Caiano,
dai Musei Reali di Torino, accompagnate da documenti concessi
dall'Archivio di Stato. La mostra - 'Le porcellane dei Duchi di
Parma. Capolavori delle grandi manifatture del '700 europeo' - è
in programma dal 15 maggio al 19 settembre, a cura di Giovanni
Godi e Antonella Balestrazzi.
Le opere sono state riunite per la prima volta dopo la
dispersione dei tesori d'arte delle regge parmensi che prese il
via nel 1859, quando il Ducato di Pama e Piacenza venne
cancellato per essere, l'anno successivo, inglobato nel nuovo
Regno d'Italia. Per effetto di questo, il patrimonio di quella
che per secoli era stata una delle più raffinate ed
internazionali corti europee, passò a Casa Savoia. Gli arredi,
transitando da Torino e Firenze, giunsero in buona parte al
Palazzo del Quirinale, ad arredare la reggia dei Savoia, poi
divenuta la "casa" dei Presidenti della Repubblica italiana.
Accanto alle porcellane saranno in mostra ritratti, lettere e
documenti relativi agli acquisti della Duchessa e del Primo
Ministro François Guillaume Leon Du Tillot, disegni di mobili e
arredi progettati da Ennemond Alexandre Petitot, piante del
palazzo ducale di Colorno, libri ed incisioni di feste e nozze
dei duchi di Parma. La rassegna nasce dalla collaborazione tra
Provincia di Parma, Gallerie degli Uffizi di Firenze e Antea.
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