Anche il prof. Giovanni Puglisi,
presidente emerito della Commissione Nazionale Italiana per
l'Unesco, scende in campo per salvare le Cave di pomice di
Lipari, testimonianza di un'antica tradizione estrattiva,
affermando di condividere l'iniziativa promossa da alcune
associazioni locali e dal presidente di Legambiente Sicilia
Gianfranco Zanna.
"La sua nota-esposto alle autorità giudiziarie e politiche in
ordine a presunti comportamenti illegittimi o comunque
suscettibili di censura da parte della curatela fallimentare
delle Cave di pomice, oltre ogni possibile fattispecie
giuridico-legale, pone un grave problema di "manipolazione
irreversibile" della situazione storico-logistica dell'area
della Cava - sottolinea Puglisi -, rendendo di fatto vano non
solo ogni possibile, futuro tentativo di recupero
storico-museale della zona, ma distrugge quello che potrebbe
costituire il nucleo portante di un potenziale ampliamento del
Sito Unresco delle Eolie, sul versante dell'immateriale, con il
recupero dell'arte tradizionale estrattiva di minerale
rarissimi, come la pomice e l'ossidiana, reperti determinanti
soprattutto dal punto di vista storico-industriale, distruggendo
in modo irreversibile e arbitrario un'àncora di salvezza per il
futuro culturale ed economico delle Eolie".
Il presidente emerito della Commissione Nazionale Italiana
per l'Unesco auspica "un immediato intervento, ciascuno per le
sue competenze e responsabilità delle autorità giudiziarie e
politiche competenti, per evitare un pregiudizio strutturale ad
un luogo che, oltre ad essere già "patrimonio dell'Umanità",
potrebbe diventare un momento fondamentale della storia della
Sicilia e dei suoi lavoratori, che in quelle cave hanno dato la
vita e hanno anche prodotto ricchezza perla nostra Terra". Per
Puglisi "sarebbe un oltraggio alla Sicilia, ai siciliani e a
quanti ne hanno cantato, anche in letteratura, come Bartolo
Cattafi, la bellezza e la magia, insieme - voglio citare - ad un
isolamento non dovuto soltanto al mare, ma alla solitudine,
all'abbandono, all'oblio in cui codeste isole vengono lasciate e
in cui talvolta gli isolani stessi si stendono e si dondolano,
come un'amaca, sognando ad occhi aperti benefici cambiamenti
futuri".
Puglisi era già intervenuto, alcuni giorni fa, con un suo
articolo sul Corriere della Sera, auspicando la realizzazione a
Lipari di un area museale di archeologia industriale alla
stregua dell'area già attiva in Svezia, a Falun, sulle "spoglie"
di una antica e prestigiosa miniera di rame. Una proposta
condivisa anche dall'assessore regionale ai Beni Culturali
Alberto Samonà. Le Isole Eolie sono state iscritte nella Lista
dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco nel 2000, durante il
mandato ordinario di presidente della Commissione Nazionale
Italiana del prof. Puglisi.
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