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Una predella del '400 dagli Uffizi in mostra a Montespertoli

E' senza pala e resta fra i 'misteri' dell'arte

Redazione ANSA FIRENZE

FIRENZE - Un'opera degli Uffizi, scampata alle razzie dell'esercito nazista e alle distruzioni della Seconda guerra mondiale, sarà esposta al museo di Arte sacra di San Piero in Mercato a Montespertoli (Firenze), nell'ambito del progetto Terre degli Uffizi. Si tratta di una predella di bottega fiorentina quattrocentesca dove sono raffigurate Storie di San Pier Martire e, nel riquadro centrale, Cristo in pietà.
    La mostra, in cui la tavola si connette con le opere coeve già presenti nel museo e provenienti dal territorio, sarà aperta al pubblico dal 14 maggio all'8 gennaio 2023. Durante la seconda guerra mondiale, ricordano gli Uffizi, la predella era stata ricoverata nel Castello di Montegufoni, in Val di Pesa. Il maniero, quando i pericoli delle incursioni aeree alleate costrinsero a mettere in salvo il patrimonio artistico fiorentino, accolse tra le tante opere in arrivo dagli Uffizi anche capolavori come la Maestà di Giotto e i dipinti di Botticelli. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha parlato di "una predella senza la pala a cui era connessa, di una bottega fiorentina del Quattrocento ancora misteriosa.
    Mettere temporaneamente questa opera nel museo di Montespertoli la sottopone allo scrutinio degli studiosi e dei curiosi nella speranza che qualcuno risolva i molti interrogativi che l'opera lascia ancora aperti. Si tratta di un'operazione insolita, perché non propone soluzioni dall'alto ma intende, al contrario, stimolare la curiosità e la partecipazione dei visitatori. Le 'Terre degli Uffizi' diventano, così, anche un'occasione di dibattito scientifico". Il generale Roberto Riccardi, comandante Carabinieri Tutela patrimonio culturale, ha spiegato che "proprio dopo i disastri della seconda guerra mondiale, uno dei padri della Costituzione italiana, Piero Calamandrei, dichiarò che ogni opera d'arte perduta nel conflitto era 'una zona della memoria che si oscura'. Restituire un bene alla comunità è ridare la luce. Il nostro compito è questo, e vogliamo accenderne ancora tante". 
   

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