L'edizione di quest'anno del
Memoria Festival, in corso a Mirandola fino al 3 ottobre,
dedicato al tema "L'imprendibile", tra i suoi tanti appuntamenti
ne ha uno particolarmente interessante dedicato a uno dei più
grandi ed emblematici capolavori della musica, 'L'arte della
fuga' di Johann Sebastian Bach. Dell'opera, in programma il 3
ottobre alle 21 all'Aula magna Rita Levi Montalcini, si occuperà
la pianista cosentina, ma parigina di adozione, Maria Perrota
che farà dialogare le note del compositore tedesco con le
considerazioni dello scrittore e storico della musica Sandro
Cappelletto.
Vero e proprio saggio di arte del contrappunto, 'L'arte della
fuga' di Bach è sorprendente, vaga e complessa al tempo stesso,
non ha mai trovato paragoni nella storia della musica. A questo
vero e proprio monumento, incompiuto tra i più celebri, il
violoncellista e storico Hans-Eberhard Dentler ha dedicato un
intero e corposo saggio in cui paragona 'L'arte della fuga' a
un'opera pitagorica e alla Gioconda di Leonardo. Maria Perrotta,
che è tra le pianiste più affermate a livello internazionale, e
Sandro Cappelletto, uno dei critici musicali più acuti, sapranno
certamente dipanare questa complessa materia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA