Marco Paolini torna al
Teatro Petrella di Longiano l'8 dicembre alle 21 con lo
spettacolo "Antenati", un piccolo Album per narrare il presente,
in prima persona, seconda tappa del progetto speciale della
stagione del Petrella "Vanagloria".
L'attore, regista e drammaturgo porta in scena nel piccolo e
ottocentesco teatro del borgo romagnolo il suo nuovo lavoro,
spettacolo di narrazione che esplora l'evoluzione della nostra
specie e trasforma in storie il racconto della disastrosa
traiettoria dell'umanità verso un danno irreversibile al
pianeta, al clima e a se stessi. Un affondare le mani nelle
proprie origini, per trovare un argine anche alle insidie degli
algoritmi. "Antenati" è il racconto di "un incontro fuori dal
comune con i miei avi - racconta Paolini - un sogno organizzato
e fantastico dentro il nostro genoma che contiene le tracce
dell'evoluzione della nostra specie". Tornato ad affrontare il
palcoscenico, dopo i mesi di lockdown, Marco Paolini dialoga,
ascolta, raccoglie storie. E ne racconta, per dare senso al suo
mestiere in questo tempo. "Antenati - spiega ancora - è la
storia più lunga dell'Album al quale sera per sera se ne
aggiungono altre, di volta in volta diverse. La prova del Totem,
Piromane, Co2, Atomi, Panico, Effeto Serra sono alcune delle
storie che ho già scritto, altre le sto ancora scrivendo. Siamo
parenti alla lontana con i batteri, ma cerchiamo di tenere le
distanze. - continua Paolini - Siamo ossessionati dall'igiene e
dalla tecnologia. Vogliamo case e cose pulite, funzionali, utili
e sexy. Di dove finisce l'inutile, l'obsoleto e lo sporco non
riusciamo proprio a preoccuparci seriamente. Occhio non vede…
Siamo esseri, una molteplicità di esseri, ma amiamo le cose e a
poco a poco ci stiamo imparentando con esse".
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