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Borrell, l'arresto del reporter bielorusso un atto orrendo

L'Alto rappresentante Ue, Afghanistan al bivio, rischio di ritorno ad essere hub terroristi

Redazione ANSA

BRUXELLES - "L'arresto del giornalista bielorusso è stato un atto orrendo e la sua confessione forzata è stato un altro esempio di violazione flagrante dei diritti umani". Così l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell intervenendo al Parlamento europeo al dibattito sui recenti fatti in Bielorussia e sui quali l'Ue ha risposto con sanzioni economiche mirate. "E' stato tremendo guardare le immagini di queste persone che piangevano e riconoscevano alla tv di Stato di aver commesso non so quanti atti contro la Bielorussia - ha aggiunto Borrell -. E' stata un'immagine vergognosa. Dobbiamo rispondere con decisione a questi fatti".

"E' il momento giusto per parlare di Bielorussia che è di nuovo al centro dell'attualità internazionale per le costanti repressioni del regime di Lukashenko. Le repressioni sono state condannate così come le flagranti violazioni dei diritti umani che continuano da quasi un anno", ha aggiunto il politico spagnolo. "I recenti eventi riguardano un aereo della Ue che è stato costretto ad atterrare a Minsk dove si è messa a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e sono state violate le norme internazionali sul trasporto aereo", ha ricordato Borrell.

"In questo momento - ha concluso l'Alto rappresentante Ue - ci sono circa 450 prigionieri politici in Bielorussia, tra cui giornalisti che sono stati arrestati per il semplice fatto di fare il loro lavoro ed anche rappresentanti delle ong e cittadini normali che protestavano per essere stati privati dei loro diritti dal regime".

Riguardo alla sanzioni Ue nei confronti della Bielorussia "c'è una lista di singoli e di entità, che include anche persone coinvolte nell'atterraggio forzato dell'aereo che sarà adottata nei prossimi giorni. Di concerto con la Commissione europea ed il Consiglio europeo abbiamo studiato delle sanzioni economiche mirate e queste saranno adottate al prossimo Consiglio affari esteri auspicabilmente", ha detto Borrell. "Queste sanzioni peseranno su settori chiave dell' economia russa, la decisione finale risiede negli Stati membri e spero che ci sarà unità su questo", ha aggiunto.

"Siamo di fronte ad un dittatore che ha il sostegno della Russia e dunque dobbiamo esercitare pressione usando tutti gli strumenti del nostro arsenale", ha spiegato Borrell all'aula ricordando che " i russi sostengono Lukashenko e recentemente hanno rinnovato un assegno da 100 milioni di dollari, fondamentali per Lukashenko". "In Bielorussia non ci sono più manifestazioni di piazza, siamo di fronte ad una repressione brutale e sistematica", ha poi continuato l'Alto rappresentante che concludendo ha sottolineato come si debba "prendere in considerazione l'idea di convocare una conferenza internazionale sulla Bielorussia e continuare a offrire il nostro sostegno compresa la prospettiva di un'assistenza finanziaria per le forze democratiche".

Borrell ha poi ricordato che "In Afghanistan oggi le truppe Usa e Nato si stanno ritirando, comprese le truppe dei Paesi Ue. Il processo di pace però si è arenato e le violenze continuano, siamo di fronte ad un numero orrendo di vittime civili, 40% di cui donne e bambini". "La situazione si sta evolvendo rapidamente a livello politico, i talebani controllano più della metà del territorio e le prospettive a breve termine per un accordo di pace sembrano cupe", ha aggiunto il politico spagnolo sottolineando come "l'Ue farà di tutto per sostenere il processo di pace e per rimanere un partner impegnato per il popolo afghano".

"Abbiamo investito capitale politico e risorse per 20 anni per sostenere la stabilità dell'Afghanistan ed abbiamo perso inoltre un numero importante di vite tra le nostre truppe. L'Afghanistan oggi è ad un bivio, sta vivendo una fase critica e per salvaguardare le conquiste del popolo afghano dobbiamo continuare ad essere presenti", ha concluso il suo intervento Borrell spiegando che "un collasso del Paese porterebbe a grossi passi indietro sui diritti umani e sui diritti delle donne nonché ad una recrudescenza del terrorismo internazionale, ad un aumento degli sfollati e dell'immigrazione clandestina e ad un aumento del traffico illecito di stupefacenti. Per queste ragioni non ci può essere alcuna tolleranza di fronte al fatto che l'Afghanistan possa tornare ad essere un porto sicuro per terroristi e criminali".

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