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Missione Eurodeputati, timori di peggioramento dello stato di diritto in Ungheria

Si dissociano Id e Ecr, manovra politica contro governo di Orban

Redazione ANSA

STRASBURGO I pericoli posti dalla nuova legge sulle fondazioni culturali, che elimina di fatto l'autonomia accademica, l'inasprimento dell'atteggiamento autoritario del governo ungherese e il peggioramento della situazione della libertà di stampa e della sicurezza dei giornalisti alla luce dello scandalo Pegasus, sono i punti critici principali riscontrati dalla missione di monitoraggio sullo stato di diritto in Ungheria presentati dai deputati della commissione sulle libertà civili del Parlamento europeo di ritorno da Budapest.

Lo ha spiegato durante una conferenza stampa l'eurodeputata francese dei Verdi Gwendoline Delbos-Corfield, a capo della delegazione in missione in Ungheria. "Vi sono sostanziali timori che l'indipendenza del sistema giudiziario da quello politico non sia più garantita", ha precisato Delbos-Corfield esortando il Consiglio e la Commissione ad applicare il prima possibile la condizionalità sullo stato di diritto per l'erogazione dei fondi del Recovery Fund all'Ungheria. Di diverso parere invece Nicolas Bay, membro delle delegazione e eurodeputato francese del partito di Marine Le Pen che via Twitter ha criticato le conclusioni dei colleghi sostenendo che "in tre giorni di missione e più di 30 ore di udienze, non abbiamo avuto la minima prova di alcuna violazione dello stato di diritto da parte dell'Ungheria. Questa è una manovra politica, diretta contro un governo che si oppone alle quote obbligatorie di migranti e rifiuta la propaganda Lgbt".

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