BRUXELLES - "Accogliamo con favore questa nuova indagine su Google. Le autorità garanti della concorrenza in diversi Paesi ora stanno indagando sulle grandi piattaforme e, sulla base di indagini serie e approfondite, stanno trovando le loro pratiche abusive nella raccolta dei dati". Così in una nota la direttrice esecutiva del Consiglio degli Editori Ue (Epc), Angela Mills Wade, commenta l'indagine dell'Autorità antitrust italiana nei confronti di Google per presunto abuso di posizione dominante.
In particolare, l'Autorità si concentra sulla disponibilità e sull'utilizzo dei dati per la progettazione di campagne di "display advertising", ovvero lo spazio che gli editori mettono a disposizione per la visualizzazione di contenuti pubblicitari.
Secondo gli editori "Google è dominante sia dal lato degli acquisti che da quello delle vendite della pubblicità e, grazie alla sua posizione ineguagliabile e alla colonizzazione dei dati, è in grado di sfruttare il sistema a proprio vantaggio. - ha detto la direttrice dell'Epc - Ciò a svantaggio degli editori e, in ultima analisi, dei lettori, poiché minori entrate pubblicitarie portano a minori investimenti nel giornalismo con un impatto dannoso e a lungo termine sulla pluralità dei media".