di Redazione ANSA

Giocattoli senza marchio Ue: a rischio la sicurezza dei bambini

Milioni di giocattoli, giochi, fuochi d'artificio e addobbi natalizi pericolosi per la sicurezza e la salute dei consumatori e soprattutto dei bambini sono stati sequestrati in Italia dalla Guardia di Finanza nel corso dell’operazione “Natale sicuro” cominciata a dicembre e conclusasi dopo l’Epifania. Un bilancio di tutto rispetto per un’operazione che aveva avuto anche un prologo alla fine di ottobre, con atri milioni di giocattoli, costumi, prodotti e ornamenti per Halloween sequestrati a Napoli e in diverse altre città italiane. Altri cinque milioni di prodotti, compresi giochi pirotecnici ed esplosivi illegali, sono stati poi sequestrati tra Roma e Bari e in altre città in ampie operazioni, anche da parte dei carabinieri dei NAS, alla Vigilia di Natale e prima dell’Epifania.

L’operazione “Natale sicuro” durante la stagione più importante dell’anno per le vendite di giochi e giocattoli ha confermato l’importanza del problema. I giocattoli fuori norma restano la categoria di prodotti pericolosi più diffusa sul mercato europeo, seguita da auto e abbigliamento. I rischi principali per la salute dei consumatori sono dovuti alla tossicità di alcune sostanze usate nella produzione delle materie plastiche impiegate e, soprattutto per quanto riguarda i bambini, di soffocamento a causa di parti mobili o facilmente staccabili dai giocattoli. La normativa del marchio CE serve a difendere da questi rischi, ma il prezzo stracciato sotto le feste può portare ad acquistare giocattoli “belli ma letali”. Come le coloratissime automobiline e le bambole ai ftalati, sostanze plastificanti cancerogene che nel migliore dei casi possono provocare asma o diabete. Oppure come un adorabile orsetto Teddy Bear: all’inizio di dicembre in un porto inglese, in entrata nella Ue, ne sono stati sequestrati 54 mila. Peluche molto carini ma con parti staccabili a rischio soffocamento per i più piccoli. Il pericolo si annida non solo sulle bancarelle, nei negozietti o nei bazar ‘asiatici’, ma anche negli acquisti online che portano in Italia merci direttamente da Paesi extraeuropei che hanno norme molto meno stringenti delle nostre.

Le associazioni dei consumatori e dei produttori italiani raccomandano sempre di:
"Prestare particolare attenzione agli oggetti venduti a basso costo, di controllare sempre le etichette che devono indicare la provenienza e la composizione del prodotto, le istruzioni per l'uso, la conformità alle norme europee di sicurezza".

Il consumatore attento al marchio CE deve però controllare anche che si tratti di quello giusto. Un prodotto con il marchio CE può infatti indicare “China Export” invece che “Conformità Europea”. La differenza sta nella grafica del marchio, quello cinese è meno spaziato e le due lettere sono quasi attaccate, una somiglianza molto conveniente per i produttori cinesi ma non per i consumatori e produttori italiani. Nonostante il gioco digitale avanzi in modo incessante tra i bambini, i giocattoli tradizionali continuano a resistere, specie in Italia.

I produttori di giocattoli italiani devono fare i conti anche con l’invasione dei giocattoli provenienti da paesi al di fuori dell'Ue. Il 47,9% delle nostre importazioni di giochi e giocattoli viene dalla Cina, rileva uno studio di Confartigianato che sottolinea, su base dati Eurostat che nell’ultimo decennio l’import di questi prodotti da Paesi extra europei è cresciuto di oltre il 40%. Secondo la rilevazione di Confartigianato, a difendere la qualità made in Italy di giochi e giocattoli sono 350 piccole imprese che danno lavoro a 1.622 addetti (il 60,9% del totale del settore).

“La legalità fa rima con sicurezza”: produttori e consumatori sono d’accordo che il marchio europeo è una valida difesa. “La marcatura CE – spiegano i siti Ue - garantisce e informa il consumatore o l'utilizzatore che su quel prodotto o macchinario sono state applicate una serie di procedure, è stata effettuata un'analisi dei rischi, sono state fatte delle prove, dei test e dei calcoli prima della sua immissione nel mercato, al fine di garantire la sicurezza per l'utilizzatore finale”. I produttori cinesi, ovviamente, sono molto meno rigorosi, non solo per motivi economici ma anche per minore sensibilità a questi problemi.

Secondo il Rapporto Rapex 2018 pubblicato sul 'Safety Gate', sistema di allerta Ue per i prodotti pericolosi non alimentari, la Cina è il principale Paese di provenienza di oltre la metà dei prodotti non sicuri. Nel 2018 sono state registrate 2.257 allerte lanciate dall’ente Ue, di cui 31% per i giocattoli, 19% veicoli a motore, 10% abbigliamento e accessori, con rischi chimici e di infortuni (25%), e soffocamento (18%).

E a proposito di orsetti, sul ‘Safety Gate’ l’alert più recente, in questi primi giorni di gennaio, riguarda proprio un orsetto di provenienza cinese, venduto in Francia, le cui cuciture sono troppo deboli e possono cedere creando un rischio di ingestione del dell’imbottitura e quindi di soffocamento per i bambini piccoli. Ogni settimana il ‘Safety Gate’ pubblica numerosi allert che riguardano anche prodotti europei segnalati in uno o più dei 28 Paesi dell’Unione. Tutti gli allerta, insieme ad alcuni preziosi consigli, sono consultabili online e sono un utile metodo per mettersi al riparto da brutte sorprese. Non è da escludere, infatti, che un prodotto ritirato in un Paese possa rispuntare in un altro, magari in saldo. La Guardia di Finanza vigila, ma la consapevolezza del consumatore è sempre l’arma di difesa più importante. E i social media aiutano in questo, tenendo al corrente su tendenze e novità ma anche pericoli, truffe e via dicendo. E lo YouTuber più pagato al mondo è un bambino di otto anni che recensisce giocattoli. Il canale di Ryan Kaji, Ryan's World,  ha 23 milioni di iscritti e nel 2019 che gli hanno fruttato 26 milioni di dollari nel 2019 (22 nel 2018 e 10 nel 2017).

Safety Gate Ue, l'attività nel 2019

Safety Gate: gli 'alert' del 2019 per prodotti non alimentari pericolosi

Le segnalazioni Ue più recenti di giocattoli pericolosi

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Giocattoli: i materiali chimici ad alto rischio

Slime

Rischio di soffocamento per parti mobili staccabili, contaminazione da sostanze chimiche dannose o tossiche, pericolo di danni all’udito per mancanza di limitazioni alle componenti sonore. Sono questi i maggiori pericoli per i bambini che possono venire da giocattoli prodotti senza rispettare i limiti stabili per legge. Tra questi, sottolinea una scheda realizzata dall’Unione per la Difesa dei Consumatori, le più pericolose e meno visibili sono le sostanze chimiche che superano i limiti legislativi europei come ftalati, piombo, cadmio, antimonio, cromo VI.

PIOMBO –I bambini possono essere esposti a questo metallo semplicemente maneggiando il giocattolo o mettendolo in bocca. Il piombo può essere presente in molti giocattoli, soprattutto quelli importati ma anche in quelli antichi, nelle loro vernici e anche nella plastica. Il rischio maggiore è per i giocattoli prodotti e venduti in Cina. Il 30% di bambole e bambolotti realizzati e messi in commercio nella Repubblica cinese contiene una dose massiccia di metalli pesanti, che rischiano di danneggiare gravemente la salute dei più piccoli.

CADMIO – E’ un metallo usato nelle vernici e nelle batterie. A contatto con la saliva si scioglie e può venire ingerito. Può avere effetti dannosi sui reni oltre che provocare diarrea, nausea e vomito. Sono tanti i giocattoli che possono contenere tracce di cadmio: dalle macchinine metalliche, ai giochi in plastica o legno verniciati. Fino alla bigiotteria per bambine e alle pile al cadmio contenute in giocattoli, che diventano un pericolo quando il vano batterie è facilmente apribile da un bimbo, contrariamente alle norme Ue.

ANTIMONIO –Spesso è utilizzato in lega con il piombo, ne aumenta notevolmente la durezza e la resistenza meccanica. L’antimonio è tossico e clinicamente l’avvelenamento che provoca è molto simile a quello da arsenico. A piccole dosi provoca mal di testa e vertigini.

CROMO –E’ molto utilizzato per smalti e vernici e quindi può essere contenuto in tutti i giocattoli verniciati. Il cromo metallico e i composti del cromo trivalente non sono normalmente considerati pericolosi per la salute ma i composti del cromo esavalente (cromo VI) sono molto tossici se ingeriti. La maggior parte dei composti del cromo esavalente sono irritanti per gli occhi, per la pelle e per le mucose. Un’esposizione cronica ad essi può causare danni permanenti agli occhi, se non adeguatamente curati.

FTALATI – Gli ftalati sono prodotti chimici che vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorare la flessibilità e la modellabilità. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli, né negli articoli destinati all’infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che li contengono e che può provocare lesioni al fegato e ai reni, e anomalie del sistema riproduttivo, compresa l’atrofia testicolare e la riduzione della produzione spermatica. Sono presenti soprattutto nei giocattoli di fabbricazione cinese. Si è parlato della presenza di ftalati nelle maschere di carnevale, ma si si possono trovare anche nelle bambole e nei bambolotti da accudire. Non sono immuni neanche i giochi da spiaggia: dai braccioli al coccodrillo gonfiabile o i giochi per il bagnetto. Anche gli articoli di cartoleria per la scuola più colorati e profumati, possono contenere ftalati: matite, pennarelli, plastilina colorata, gomme per cancellare, zainetti, astucci.


Il marchio CE europeo e quello cinese

Il marchio CE europeo e quello cinese

I maxi-sequestri di merci contraffatte e fuorilegge sono sempre più ricorrenti in Italia ma il flusso è di centinaia di tonnellate al giorno di prodotti a cui vengono cambiati frequentemente le società di importazione e i negozi di vendita. Secondo dati diffuso dall’EUIPO, l'Ufficio Ue per la proprietà intellettuale, il mercato dei prodotti contraffatti ha toccato i 121 miliardi di euro, cioè il 6,8% delle importazioni complessive, e l’Italia è il terzo Paese più colpito tra i Paesi dell‘Osce e il secondo in Europa. La provenienza di queste merci illegali, tra cui primeggiano i giocattoli per l’infanzia, viene principalmente dalla Cina e da Hong Kong. E questo crea un ulteriore problema perché i prodotti cinesi recano anch’essi un marchio “CE” come quello che in Europa garantisce prodotti sicuri.

La somiglianza non è certamente casuale. La sigla di “China Export” differisce da quella della “Conformità Europea” per una minore distanza tra le due lettere. I due marchi hanno proporzioni grafiche differenti ma riconoscerli può essere difficoltoso per chi non è abituato anche per via delle dimensioni del marchio stesso, talvolta sotto il centimetro.
“La marcatura CE – spiega la commissione europea - garantisce e informa il consumatore o l'utilizzatore che su quel prodotto o macchinario sono state applicate una serie di procedure, è stata effettuata un'analisi dei rischi, sono state fatte delle prove dei test i calcoli, prima della sua immissione nel mercato, al fine di garantire la sicurezza per l'utilizzatore finale”. Il Marchio CE apposto ad un prodotto o macchinario consente la libera circolazione dello stesso all'interno della unione europea. I prodotti che necessitano di marcatura CE sono riportati in un elenco suddiviso per famiglie di prodotti oppure per direttive applicabili.
È importante ricordare che tanto più il prodotto può creare danni all'utente finale tanto più accurate dovranno essere le procedure per la marcatura CE europea. Di conseguenza il costo più elevato di taluni prodotti europei rispetto ai prodotti di importazione con Marchio CE cinese deriva da questo particolare.
Sul sito del “Safety Gate rapid alert system” della commissione europea vengono pubblicati tutti gli allerta dell’Ue su prodotti non alimentari, effettuati sulla base delle comunicazioni degli Stati membri tramite il Product Safety Business Gateway.

Sul “Safety Gate” Ue ci sono anche utili consigli per i consumatori per effettuare acquisti in sicurezza.


"Natale sicuro", sequestri della Guardia di Finanza