"In Italia le terapie intensive sono in molti casi al collasso. La conferma arriva dal presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che parla di ricoveri in crescita e di preoccupanti dati di saturazione al 41% di pazienti Covid delle terapie intensive", precisa la nota.
Alla Commissione, "ho chiesto di avviare una sistematica raccolta di dati e la promozione di studi sulle terapie da somministrare ai pazienti. Servono linee guida e protocolli da fornire agli operatori sanitari su tempi e modalità di adozione di queste terapie e informazioni utili sulla loro eventuale compatibilità con malattie pregresse".
"Il virus corre veloce - sottolinea - e le varianti, che non sappiamo se resistano al vaccino, si diffondono a ritmi sostenuti. Ancora non disponiamo di indicazioni univoche sulle migliori terapie da adottare, ma è stato dimostrato che antinfiammatori, eparina, antibiotico, cortisone o idrossiclorochina in fasi precoci di infezione hanno effetti positivi sulla inibizione della replicazione virale. Serve, allora, più coraggio da parte dell'Ue - conclude Regimenti - anche perché i medici, nella maggior parte dei Paesi, sono costretti ad assumersi la responsabilità delle terapie alternative somministrate ai pazienti".
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