Batte un cuore azzurro in mezzo alla Barceloneta, il quartiere affacciato sul mare della metropoli catalana, sulla costa orientale della Spagna. E' quello di Carlotta Delicato, executive chef del ristorante Fire (nell'hotel W Barcelona), conosciuta in Italia per il successo nell'edizione 2016 di Hell's kitchen, il reality show culinario condotto da Carlo Cracco. "In Spagna mi trovo benissimo - racconta - perché è un popolo che ti accoglie a braccia aperte e ti fa sentire a casa. Ovviamente il mio cuore è in Italia e spero prima o poi di tornare. Nel menù ho inserito qualche piatto della cucina italiana perché fa parte della mia esperienza, della mia cultura e della mia tradizione, non è un menù italiano ma un tocco di italianità c'è, valorizzando alcuni prodotti o alcune ricette. Qui mi hanno dato molte possibilità e molte responsabilità, sono 'gradecida' alla Spagna, gli devo molto".
Ma martedì sera sarà un'altra storia: "Ovviamente tra Italia e Spagna il mio cuore batte per gli azzurri. Non potrei tifare altro. Sono orgogliosa e felice di lavorare in Spagna, era uno dei miei sogni, ma l'Italia rimane sempre l'Italia".E questa nazionale dà fiducia", grazie a Mancini e a un centrocampo che non ha nulla da invidiare alla scuola del tiki taka. Delicato, originaria di Cassino, oltre che un'apprezzata chef è anche un'appassionata di calcio, che segue da intenditrice. "Sono un tifosa - spiega - e sto seguendo gli Europei. Quando ero piccola giocavo a calcio, da ragazza mi piaceva andare allo stadio e tifare per la mia squadra del cuore, la Lazio. Purtroppo per motivi di lavoro non riesco a seguire il calcio come vorrei, ma per Europei e Mondiali trovo sempre il tempo. Sono fiera di quello che abbiamo fatto finora e di dove siamo arrivati. Martedì farò in modo di vedere la partita, in qualche modo ce la farò, non posso perderla". Il giocatore azzurro preferito? "Il più grande di tutti è il ct Roberto Mancini perché ha creato un team. Ogni giocatore porta qualcosa alla squadra, non ce n'è uno sopra gli altri. Io amo il calore e la passione, Insigne e Immobile 'me fanno morì'. Ma quello che ha fatto Mancini è un po' quello che avviene in una cucina vincente, dove si crea un 'equipo', un team, tutti sono fondamentali nel proprio ruolo, dallo chef al cameriere".
Se dovessi preparare un piatto per la sfida Italia-Spagna? "Farei un risotto con contaminazioni spagnole, ovvero con Gamba roja (gambero rosso) e Pimentone (paprica), che mischia i vari sapori di Italia e Spagna. Sono riuscita a far mangiare un risotto agli spagnoli, cosa non facile dato che loro sono abituati alla paella o all'arroz. Io gli ho presentato un riso mantecato all'italiana, è stata una grande vittoria. Ne vado fiera. Loro sono restii a questa lavorazione del riso". L'atmosfera in Spagna è tranquilla in queste ore che precedono il match. "Gli spagnoli - conclude - ci vogliono bene, c'è una sana rivalità sportiva tra di noi. In cucina tutti amano il calcio e volano le battute. I catalani, inoltre, sono molto attaccati al Barcellona e vivono questa passione come fosse una religione, in questo mi hanno contagiato".