(ANSA) - DUBAI, 23 GEN - Il portiere moderno, che si muove
maggiormente fuori dai pali rispetto al passato, partecipa
maggiormente alle azioni della propria squadra ed è davvero
l'undicesimo uomo che può fare la differenza. A mostrarlo
sarebbero i dati, secondo l'Istituto Superiore Odierna di Palma
di Montechiaro, in Sicilia, che ha vinto la Soccer & Data Cup,
la sfida che ha visto gli studenti di otto istituti italiani e
due emiratini confrontarsi in una maratona ibrida di Sport
Analytics, per scoprire se i luoghi comuni legati al mondo del
calcio siano veri o falsi. L'iniziativa è stata organizzata al
Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai in collaborazione con il
ministero dell'Istruzione e l'Università di Pisa.
Dopo tre giorni di lavoro, in cui i partecipanti hanno
combinato tecniche fondamentali di analisi dei dati e
intelligenza artificiale con lo sport, gli studenti hanno
presentato i loro progetti a una giuria chiamata a scegliere la
squadra migliore. Tra le analisi, c'è chi ha mostrato come
l'intensità di gioco in un derby sia maggiore in Spagna e
Francia, ma minore in Italia, rispetto a una normale partita di
campionato. Una squadra ha scoperto che un maggiore possesso
palla è davvero correlato a maggiore possibilità di vittoria, ma
solo se la squadra ha davvero una buona sintonia. Altri, che un
attaccante più basso non è necessariamente più forte.
Al primo posto è stato scelto il lavoro dell'istituto
siciliano, la medaglia d'argento è andata all'Istituto della
Bassa Friulana di Udine, mentre al terzo posto si è classificato
il Liceo scientifico Fulcieri di Forlì. Hanno partecipato alla
sfida anche il Liceo Daniele Crespi di Busto Arstizio,
l'Istituto Rita Levi Montalcini di Acqui Terme, la New York
University di Abu Dhabi, il Liceo Giacomo Leopardi di Macerata,
l'Istituto Volta di Pescara, l'Istituto Ovidio di Sulmona e l'Al
Khalil International Private School di Al Ain, negli Emirati.
Ad annunciare il vincitore, in una cerimonia allo spazio
Accademia del Padiglione Italia, è stato il commissario generale
per l'Italia all'Expo, Paolo Glisenti. Con questa iniziativa,
"gli studenti hanno avuto modo di conoscere di più il campo
della scienza dei dati con una combinazione di scuole e
università, che crediamo sia il futuro e sulla quale stiamo
investendo molto come ateneo", ha commentato in collegamento
Paolo Ferragina, prorettore per l'Informatica dell'Università di
Pisa. "Siamo uno dei centri italiani sull'intelligenza
artificiale e uno dei luoghi dove è nata l'informatica. E' il
posto perfetto dove imparare di più su questi temi". (ANSA).