(ANSA) - MILANO, 10 MAG - Accompagnare i fondi del Pnrr
seguendo quattro direttrici. Questa è la strada indicata da
Pietro Guindani, presidente uscente di Asstel, che al Messaggero
ha ricordato come oltre agli investimenti, bisogna tener
presente anche il calo del fatturato dell'intero sistema telco
nazionale, così come dei lavoratori addetti. "Per ogni 100 euro
incassati - spiega Guindani - ne dedichiamo 25 in investimenti,
prima ancora di coprire le spese operative". Il mercato degli
operatori ha visto, in Italia, un calo dei ricavi pari al 19% in
dieci anni (2009-2019), del 5,3% nella prima fase Covid,
considerando la media della rete fissa e di quella mobile. La
corsa accelerata all'innovazione e la contrazione dei prezzi,
tra le cause principali. I 40 miliardi che il Recovery Plan
prevede per la trasformazione digitale del nostro Paese sono
dunque una risorsa importante, soprattutto in ottica 5G.
Asstel propone di accompagnare i fondi del Pnrr con una
strategia su quattro fronti: un asse pubblico-privato per la
copertura di tutto il territorio con reti Vhcn fisse e mobili, o
combinazione di entrambi, con meccanismi di neutralità
tecnologica e ottimizzazione economica. Poi una necessaria
semplificazione burocratica, su cui Guindani ha sempre spinto,
partendo con lo snellimento delle procedure amministrative. Sono
queste, per Asstel, ad aver in parte rallentato la diffusione
delle reti Bul e Vhcn. Terzo punto è stimolare l'adozione dei
servizi, ossia incentivare la domanda degli stessi. Le imprese
chiedono sostegno per investire nelle infrastrutture, il cui
costo non è irrisorio. Infine, le competenze: secondo l'indice
Desi 2020, elaborato dalla Commissione Europea, l'Italia è
ultima in Europa per skill digitali mentre è la numero
venticinque per la digitalizzazione, prima solo di Romania,
Grecia e Bulgaria. (ANSA).
Telecomunicazioni, calano ricavi ma boom investimenti
Rapporto Asstel. Guindani, Recovery fund strumento per soluzioni