(ANSA) - ROMA, 13 MAG - "L'Italia viene da anni di
arretratezza e quindi anche di incapacità di comprendere quali
sono i veri driver dell'innovazione. La pandemia ha accelerato
l'utilizzo di tablet, computer e servizi di comunicazione
avanzati, ma non per questo possiamo definirci un Paese
tecnologicamente avanzato". Così il sottosegretario allo
Sviluppo economico Anna Ascani, nel saluto al webinar 'Le
startup e le pmi innovative nel settore Itc-punti di forza e
criticità'. "Oggi più che mai - ha osservato Ascani - le startup
sono lo specchio della capacità di innovare, di valorizzare le
spinte propulsive della società, lo specchio della capacità di
un Paese di immaginarsi un futuro e darsi una visione" e quelle
del settore Ict "sono considerate il motore dell'innovazione e
dell'utilizzo intelligente delle tecnologie emergenti". Ascani
ha però rilevato che occorre "capire come conoscere i nuovi
driver tecnologici e saperli integrare nella nostra
quotidianità, per come desideriamo che sia". "Le startup e Pmi
innovative del settore Ict sono il motore della trasformazione
digitale del paese, ma il loro potenziale di crescita è
inevitabilmente legato a tutti gli altri ecosistemi economici e
territoriali di riferimento che possono agire da volano ma anche
da freno della crescita. Il balzo tecnologico in atto sarà
accolto e valorizzato - ha concluso - solo se accompagnato da un
ripensamento globale del contesto socio-economico: un nuovo
modello di sviluppo è in via di sperimentazione. E'
ambientalmente sano, tecnicamente innovativo e socialmente
inclusivo". (ANSA).
Telecomunicazioni, calano ricavi ma boom investimenti
Rapporto Asstel. Guindani, Recovery fund strumento per soluzioni