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Tokyo: 5G, cloud, realtà aumentata, i Giochi high tech

Ma velocisti e maratoneti non potranno avere scarpe innovative

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Benvenuti ai Giochi del 5G, dove le immagini tv sono custodite in un cloud e la regia può avvenire da remoto, si entra negli stadi passando per un sistema di riconoscimento facciale che dura 0,3 secondi, i turisti viaggiano dall'aereoporto di Tokyo e gli impianti con navette a guida autonoma, e i telespettatori di tutto il mondo possono rivedere le immagini dei campioni con la cosiddetta 'realtà aumentata'.
    Da sempre, le Olimpiadi sono il punto di arrivo del mondo, e soprattutto il suo trampolino di lancio. Anche nella tecnologia e nell'innovazione. Ora che i cinque cerchi ritornano nella terra dell'high tech e il Giappone ha deciso di investire sul settore 51 miliardi di dollari in tre anni, le modernità che si annunciano coprono un ampio arco, dal folkloristico allo stupefacente. Sullo sfondo, Tokyo 2020 offre la prima assoluta della nuova tecnologia delle telecomunicazioni - la 5/a generazione - alla base della guerra commercial-diplomatica tra Washington e Pechino. E, ironia della sorte, lo fa proprio con un'alleanza commerciale e tecnologica tra Stati Uniti e Cina.
    Il Cio ha infatti siglato un accordo con due nuovi partner, proprio per il Giappone: l'americana Intel, colosso delle telecomunicazioni, e la cinese Alibaba, leader mondiale delle vendite online, forniranno rispettivamente la tecnologia di rete 5G e il cloud per il più grande scambio di dati e informazioni nella storia olimpica. Risultato, sarà la prima Olimpiade le cui immagini tv si parcheggeranno in un 'cloud' consentendo ai broadcast attrezzati di gestirne la regia da remoto, non a Tokyo. Allenatori e telespettatori avranno poi a disposizione un sistema di tracciamento 3D dei gesti dei campioni dell'atletica leggera, ottenuto utilizzando quattro telecamere e un algoritmo per una visione tridimensionale del movimenti e della biomeccanica: servirà in allenamento a migliorare la prestazione, e davanti alla tv per veder scomposta passo dopo passo la finale dei 100. Di più: le cerimonie di apertura e chiusura, molte gare di atletica, ginnastica e beach volley potranno essere viste in tv con la realtà virtuale e telecamere a 360°, e con la tecnologia del "gemellaggio digitale" sarà possibile riprodurre in 3D a casa la pista di atletica dello stadio di Tokyo con tanto di 'ologrammi' degli atleti ai blocchi.
    Per i concorrenti in carne ed ossa, come per tutti i 300.000 accreditati tra volontari, staff, media, le aziende giapponesi garantiscono un'utile modernità: non più il riconoscimento ai varchi tramite pass, ma riconoscimento facciale, durata un terzo di secondo. Le aziende giapponesi promettono apparecchi di traduzione automatica per facilitare le comunicazioni nella babele olimpica. Sarà poi l'Olimpiade dei robot. Ce ne saranno dentro gli stadi per assistere gli spettatori disabili nella ricerca del posto loro dedicati, mentre una linea di taxi robotizzati sarà inaugurata nel centro di Tokyo, cosi' come una linea di navette senza conducente dall'aeroporto di Narita agli impianti. La Toyota, partner automobilistico, fornirà come vetture ufficiali degli accreditati macchine a idrogeno, a impatto ambientale zero.
    Ma in fondo al tunnel dell'high tech olimpico, resta un paradosso. A far le spese delle resistenze all'innovazione saranno proprio gli atleti. La Iaaf, federazione mondiale di atletica, non intende dare il via libera alle scarpette che hanno consentito al keniano Kipchoge di correre la maratona sotto le due ore in una prestazione-show non omologata, e che la Nike ha riprodotto anche per i velocisti dei 100. Di diverso, ci sono un tacco rinforzato o una punta più larga, ma i dirigenti mondiali temono 'vantaggi' illeciti e contestazioni. Come dire, troppo poco futuristico per essere usati alle prime Olimpiadi high tech (ANSA).
   

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