E' arrivato l'ok del Parlamento
alla norma che, grazie al rilascio di un visto di soggiorno per
motivi di lavoro ai marittimi di nazionalità extra Ue che si
imbarcano come equipaggio su navi e yacht stranieri presenti sul
territorio italiano per attività di crociera e charter, o per
effettuare riparazioni e manutenzioni, permette di arginare
l'emergenza che stava provocando la fuga dei grandi yacht
dall'Italia a favore dei Paesi vicini. I marittimi stranieri, in
sostanza, non potevano restare più di tre mesi, equiparati ai
turisti: il visto permette di allungare la permanenza. Genova
for Yachting, associazione che riunisce 53 realtà fra servizi,
marina, cantieri, tecnologie e professionisti, prima a
denunciare la situazione, ringrazia per il risultato, ma lo
accoglie come un" primo passo" ancora insufficiente. "Serve per
tamponare, ma non per superare l'emergenza che si è creata nel
nostro settore a causa del massiccio abbandono dell'Italia da
parte degli armatori stranieri, conseguenza dell'interpretazione
adottata a luglio del 2021 dall'Italia (ma non uniformemente
dagli altri Paesi europei) - dice Giovanni Costaguta, presidente
di Genova For Yachting -, della sentenza della Corte di
giustizia Ue, che di fatto limita la permanenza in area Schengen
di tali marittimi a soli 90 giorni". L'associazione chiede di
"risolvere il problema alla radice" con "una nuova e corretta
interpretazione, anzitutto in sede italiana ma auspicabilmente
anche in sede europea, della sentenza che ha dato origine al
tutto" per ripristinare "anche in Italia il regime di libera
circolazione dei marittimi come avviene negli altri Paesi
europei".
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