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Ingegnere morto dopo pestaggio, s'indaga per omicidio volontario

Ingegnere morto dopo pestaggio, s'indaga per omicidio volontario

Per pm, vittima ha subito raid punitivo

GENOVA, 27 settembre 2022, 19:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si indaga per omicidio volontario per la morte di Sergio Faveto, l'ingegnere informatico disoccupato di 51 anni picchiato il 3 agosto in piazza Unità d'Italia nel quartiere Molassana a Genova. L'uomo era poi morto in ospedale il 15 settembre. Secondo i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Paola Calleri, Faveto avrebbe subito un vero e proprio raid punitivo e sarebbe morto per le conseguenze dell'aggressione. Il pubblico ministero ha incaricato il medico legale Francesco Ventura per l'autopsia e i risultati arriveranno tra un mese. In un primo momento il reato ipotizzato era omicidio preterintenzionale ma adesso l'accusa si è aggravata per la possibile correlazione tra le cause del decesso e le percosse. Gli inquirenti stanno al momento seguendo due piste: quella della droga e una legata al lavoro di Faveto.
    Secondo quanto ricostruito, l'uomo era stato aggredito a inizio agosto: era stato lui stesso a chiamare il 112 ma non si era fatto medicare. Ai militari aveva detto di essere stato colpito con dei pugni al petto da una o due persone. "Sono cardiopatico - aveva spiegato - mi hanno colpito al petto, potevano uccidermi". Faveto era tornato a casa ma il 14 agosto si era presentato in ospedale per alcuni dolori al torace. "Sono stato picchiato" aveva detto ai medici. Dopo un paio di giorni di ricovero, per alcune costole rotte e una vertebra incrinata, era tornato a casa ma il 22 di agosto era tornato al San Martino dove i medici gli avevano riscontrato una embolia polmonare. Era stato operato ma le sue condizioni sono peggiorate fino al 15 settembre quando è morto.
   

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