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De Wave, cucine e cabine sulle navi da crociera parlano genovese

Scommessa su superlusso e piani di crescita in Nord Europa e Usa

27 gennaio, 15:17

L'obiettivo è crescere, con acquisizioni e partnership, e la prua è puntata su Nord Europa e anche Usa, dove l'azienda, che ha già un piccolo avamposto, potrebbe andare anche a costruire. Il gruppo genovese De Wave, tre aziende, ciascuna specializzata in un segmento degli allestimenti di interni per navi da crociera e yacht (De Wave cabine e moduli bagno, Precetti aree catering e Spencer aree pubbliche e yacht), 600 dipendenti, chiuso il 2021 con un fatturato di 210 milioni e una previsione di un incremento ulteriore nel 2022, l'ultima commessa l'ha annunciata pochi giorni fa: l'allestimento di Scenic Eclipse II, nave extralusso della compagnia australiana Scenic Luxury cruises, su cui realizzerà fra 114 suites a 6 stelle, le wet rooms, le sale da pranzo e gli impianti di approvvigionamento, cabine e aree per l'equipaggio. E proprio il settore delle crociere di lusso è uno dei focus su cui intende puntare l'azienda, che nel carnet dei clienti conta già le principali compagnie crocieristiche, da Carnival a Msc, da Virgin voyages a Viking, a Royal Caribbean e i cantieri navali più importanti. "Siamo tre aziende e venivamo da tre mondi diversi: abbiamo impiegato un po' di tempo per capire come si poteva lavorare insieme - dice Gabriele Scroglieri, ceo di Precetti e direttore operazioni di De Wave -. Abbiamo messo insieme le sinergie e poi abbiamo mischiato i manager delle aziende, creando loro tanti problemi ma realizzando un gruppo capace di affrontare progetti difficili: non un gruppo con tre aziende all'interno ma un'azienda con tre core business". De Wave è nata nel 2015, come spinoff di Demont: nel 2017 l'acquisizione di Precetti, l'anno successivo di Spencer, che ha completato l'offerta. Quartier generale a Genova, controllata dal fondo Platinum equity, ha uffici e centri operativi in Italia), Polonia, Francia, Germania, Finlandia, più headquarters a Singapore e Miami. "In questo momento il fatturato è legato alle navi nuove e alla realizzazione delle aree pubbliche, mentre il refitting ha registrato una battuta d'arresto dovuta alla pandemia ma sta risalendo" dice Scroglieri. Il futuro? "Diventare più grandi - spiega - un gruppo forte che possa fare di tutto, quindi non solo arredo ma anche impiantistica e progettazione. Guardiamo all'estero, in questo momento al Nord Europa". E negli Stati Uniti: "Stiamo guardandoci intorno per trovare un'azienda che possa dare una mano anche nella produzione, perché produrre tutto in Italia e spedirlo, soprattutto con i costi attuali dei noli, è pesante". (ANSA).

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