A Torino, dove sono già state
raccolte 26mila firme, sono soprattutto i giovani e le donne a
sottoscrivere la richiesta di referendum sull'eutanasia legale.
"Si mettono in coda a gruppi, e spesso si vedono ragazze che
trascinano a votare i loro amici e compagni", spiega Igor Boni,
presidente dei Radicali Italiani, oggi impegnato al banchetto
davanti alla stazione Porta Nuova insieme a Enrica Valfre',
segretario generale Cgil Torino.
Per Boni si tratta di un dato "che fa riflettere: forse -
sostiene - le donne sono più direttamente collegate ai temi
cruciali dell'esistenza e alla cura". "Come Cgil abbiamo
aderito a questa raccolta firme fin dall'inizio - aggiunge
Valfrè - e molte Camere del Lavoro sono impegnate. A Torino le
raccoglieremo in sede a settembre. Oggi siamo presenti anche
sotto i portici di Pinerolo". "Questa è la campagna referendaria
più partecipata negli ultimi 30 anni - riprende Boni - peccato
che il Consiglio regionale del Piemonte, col voto contrario di
ieri, non l'abbia capito".
"Siamo qui perché crediamo che una persona debba poter
scegliere in libertà in un momento così delicato", spiegano
Delia Pappalardo, 22 anni, e Maria Francesca Spadafora, 28 anni,
due delle tante ragazze oggi in coda per firmare. Tra loro anche
un ragazzo, Antonio Bergeggi: "ho compiuto 18 anni stanotte, non
vedevo l'ora di firmare. Ho vissuto l'agonia di mio padre in
prima persona - racconta -. So di cosa stiamo parlando".
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