"Non ci ascoltano, non ci
incontrano, non ci calcolano. La mobilitazione è stanca, troppe
prese in giro e qualsiasi cosa fai ti trovi un muro". Non
nasconde la sua disperazione Paolo D'Onorè, operaio della ex
Embraco, che parla alla festa della Fiom Cgil torinese alla
Società Operaia di Beinasco.
"Alla fine di ottobre saranno trascorsi quattro anni
dall'inizio della nostra vertenza. Abbiamo ancora qualche mese
di ammortizzatore sociale, la cassa arriva fino a gennaio. Poi
saremo tra le fila dei disoccupati, cancellati, sacrificati al
profitto di pochi nell'indifferenza di chi ci rappresenta", ha
detto. "Dal 23 aprile non è stato più convocato il tavolo al
Mise. Per questo rivolgiamo un appello alla Fiom: che fare
adesso? quali iniziative? La Fiom torinese ha fatto tutto il
possibile ma non basta, abbiamo bisogno di sostegno, idee,
forza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA