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Uccise padre violento, è stato istinto di sopravvivenza

Uccise padre violento, è stato istinto di sopravvivenza

In Aula il racconto del 19enne Alex Pompa, ci avrebbe ucciso lui

TORINO, 11 ottobre 2021, 15:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Aveva gli occhi fuori dalle orbite. Era indemoniato e diceva: vi ammazzo. Quando l'ho visto girarsi e andare verso la cucina e il cassetto dei coltelli ero sicuro che lo avrebbe fatto". Alex Pompa racconta così ai giudici della Corte d'Assise di Torino la sera del 30 aprile di un anno fa, quando uccise il padre Giuseppe, 52 anni. Alex racconta di come il loro appartamento di Collegno, alle porte di Torino, era diventata una prigione.
    In aula ad ascoltare il giovane c'erano il fratello Loris e la mamma Maria che, prima della testimonianza, lo ha accarezzato sul volto.
    "Ogni sera abbracciavamo mamma più forte pensando che il mattino dopo, forse, non l'avremmo più rivista. Sono intervenuto solo per evitare che mia madre subisse un'altra aggressione", sostiene il ragazzo. Quell'uomo, ricorda il figlio, "diceva che ci avrebbe ammazzato e ci avrebbe buttati in un fosso. Era incontrollabile - continua - e ho capito che l'avrebbe fatto davvero. Il mio istinto di sopravvivenza ha pensato solo ad anticiparlo".
    Alex, difeso dall'avvocato Claudio Strata, parla di una colluttazione e dell'omicidio. "Da quel momento non ricordo più niente. Basta così", conclude. Per il pm Alessandro Aghemo i coltelli usati dal Alex Pompa in realtà sono stati sei e il padre è stato assassinato con 34 coltellate.
   

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