(ANSA) - ROMA, 08 MAG - "Il varo del decreto sugli affitti
brevi non fa altro che aumentare le incombenze che gravano sugli
agenti immobiliari, che si trovano ancora una volta ad essere
impiegati al servizio della Pubblica amministrazione". Così il
Presidente di Anama, l'associazione nazionale agenti e mediatori
di affari, commenta il cosiddetto decreto Airbnb sugli affitti
brevi chiedendo al governo un incontro urgente.
L'onere previsto per l'agente immobiliare abilitato di
trattenere negli affitti brevi la cedolare secca del 21% e di
versarla poi all'Erario è "un intervento che in teoria nasce per
frenare l'evasione generata dai portali internazionali, ma che
si trasformerà, di fatto - si legge in una nota - nello
strumento per evadere la dichiarazione di canoni. Soprattutto
comporterà un minor ricorso da parte del cittadino al servizio
offerto dalle agenzie immobiliari". "La si può definire -
conclude il Presidente di Anama - come una norma contro le
agenzie immobiliari, che verranno viste come 'l'esattore
fiscale', anziché come il professionista da utilizzare per i
servizi richiesti e al quale affidarsi".(ANSA).