- ROMA - Nel 2016 il 'Tax free day', ovvero il giorno in cui l'imprenditore si libera del peso fiscale, è caduto il 10 agosto, spostato in avanti di una giornata rispetto all'anno prima. Lo rileva la Cna, la Confederazione dell'artigianato e delle Pmi, nel Rapporto 'Comune che vai, fisco che trovi', che analizza la tassazione sulle piccole aziende in 135 città. Per l'anno in corso, secondo la Cna, il 'Tax free day' dovrebbe rimanere stabile, arretrando però al 30 luglio per chi ha scelto il nuovo regime fiscale previsto dall'Iri.
Il peso del fisco sulle piccole e medie imprese nel 2016 è "rimasto fermo" allo stesso livello dell'anno precedente e per il 2017 potrebbe anche salire leggermente a meno che non si scelga l'Iri, il nuovo regime fiscale destinato alle aziende altrimenti soggette all'Irpef, rileva inoltre la Cna.
"Il confronto con il resto d'Europa è impietoso, il peso del fisco rende difficile alle imprese italiane tenere fronte alla concorrenza di quelle inglesi o polacche", afferma il presidente della Cna, Daniele Vaccarino. Dal raffronto con sei altre capitali europee, "Roma né esce con le ossa rotte, la pressione è più alta solo a Parigi, dove però - sottolinea - i servizi offerti solo ben diversi".
Vaccarino si dice "molto preoccupato" anche per eventuali elezioni anticipate, vendendo "rischi per la stabilità e per la coesione politica". È urgente, spiega, "intervenire per ridurre le tasse sulle piccole e medie imprese italiane, rendendo ad esempio deducibile l'odiosa Imu e rivedendo le aliquote catastali".