(ANSA) - CATANZARO, 19 OTT - Nel 2020, anno di maggiore
incidenza della pandemia, la ricchezza prodotta nella città
metropolitana di Reggio diminuita del 5,6%, una variazione
seppure negativa comunque meno consistente del -7,2% registrato
in Italia e del -7,7% che ha riguardato la Calabria. E' quanto
emerge dal Rapporto sull'economia provinciale della Camera di
commercio reggina.
"Segnali negativi - rileva il report - anche per il Pil
pro-capite che raggiunge quota 15.395 euro (-4,7% rispetto al
2019). Nello stesso anno, invece, i dati mostrano una
sostanziale stabilità delle imprese reggine (53.429) che
crescono in termini di stock del +0,8 % rispetto all'anno
precedente: il saldo anagrafico, pari a 468 unità, è dato dalla
differenza tra le 2.222 nuove iscrizioni e le 1.754 cessazioni.
Anche nel primo semestre 2021 continua la crescita numerica del
tessuto imprenditoriale reggino; le imprese registrate, infatti,
raggiungono quota 53.917, con un saldo positivo pari a 308, dato
dalla differenza tra 596 iscrizioni e 288 cessazioni. Il motivo
per cui, nonostante la crisi pandemica e le restrizioni
adottate, il numero di imprese registrate sia cresciuto, deriva
soprattutto dal ridimensionamento delle cessazioni d'impresa
(che rispetto al 2019 sono diminuite del -22,8%). Nel mercato
del lavoro, durante il 2020, si è verificata a livello locale
una riduzione del numero di occupati (-1,2%) che raggiungono
quota 141.700 e di persone in cerca di lavoro 25.770, pari al
-23,4% rispetto al 2019. La contrazione delle persone in cerca
di occupazione genera una diminuzione del tasso di
disoccupazione del territorio metropolitano, con una riduzione
di 3,6 punti percentuali e si colloca su un valore pari al
15,3%. Aumenta invece di circa 8 punti percentuali il tasso di
disoccupazione giovanile (ossia quello relativo alle forze di
lavoro di età compresa tra i 15 e i 24 anni). Il dato reggino,
attestandosi su un valore pari al 44,6%, rappresenta ancora una
volta una delle maggiori criticità del mercato del lavoro
provinciale; basti pensare che supera di 15,2 punti il dato
medio nazionale, pur trovandosi a 4,6 punti al di sotto del
valore regionale, dove quasi un giovane su due non lavora.
Parziali segnali di tenuta - documenta il rapporto - arrivano
dalle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior, le quali
hanno messo in luce, nel 2020, la volontà da parte delle imprese
di effettuare quasi 13.000 assunzioni (erano 17.000 nel 2019).
Nelle più recenti rilevazioni dello stesso sistema informativo,
riferite al trimestre agosto-ottobre 2021, emerge che le imprese
della Città metropolitana di Reggio Calabria prevedono di
effettuare oltre 5000 assunzioni e rappresentano il 6% circa del
totale. Per quanto riguarda i dati sul commercio estero,
l'export reggino, rapportato al dato 2019 ha evidenziato segnali
negativi; nel corso del 2020, infatti, la Città metropolitana di
Reggio ha venduto oltreconfine merci per un valore di 199,5
milioni di euro, ovvero il -14,6% in meno rispetto all'anno
precedente (233,7 milioni di euro); nello stesso periodo si è
registrata una riduzione dell'export del -16,2% a livello
regionale e del -9,7%, a livello nazionale.
"Il rapporto 2021 raccoglie e sintetizza i principali dati del
2020 - afferma il presidente dell'ente camerale, Antonino
Tramontana - e ci restituisce una fotografia dei principali
effetti prodotti anche sul territorio reggino dalla crisi
epidemiologica, dai lunghi periodi di chiusura delle attività
economiche e dalle restrizioni. Tutti gli indicatori evidenziano
una forte battuta di arresto, ma mettono in luce anche gli
effetti positivi generati dalle misure poste in essere dal
Governo, per sostenere le imprese. Il nostro tessuto
imprenditoriale, nonostante la forte crisi, ha mantenuto una
sostanziale stabilità". (ANSA).