(ANSA) - ROMA, 26 MAR - "In qualità di presidente dell'Enpam,
devo esprimere una granitica contrarietà verso chi vorrebbe far
passare i convenzionati alla dipendenza", perché "se si
interrompesse il più importante flusso contributivo verso
l'Ente, affonderebbe l'intero sistema pensionistico dei medici e
degli odontoiatri.
Fatta questa premessa, doverosa per onestà intellettuale, sono
contrario anche ideologicamente al passaggio alla dipendenza dei
medici convenzionati sul territorio". Comincia così una lettera
aperta che il presidente della Cassa previdenziale dei 'camici
bianchi', Alberto Oliveti, ha pubblicato sul sito dell'Ente. "La
prossimità dell'assistenza, quella che in questo frangente
pandemico è auspicata da tutti - a cominciare da Mario Draghi -
vive del rapporto di fiducia con il medico scelto. L'assistenza
territoriale è centrata sul rapporto di fiducia con un medico
convenzionato che viene scelto dal cittadino e che nell'ambito
del servizio sanitario nazionale eroga prestazioni e servizi a
un costo prefissato. Per l'efficacia della valutazione e delle
decisioni, è fondamentale - si legge - la flessibilità del
rapporto fiduciario. La convenzione col singolo medico, com'è
ben scritto nell'accordo collettivo nazionale dell'assistenza
primaria, tutela e valorizza questo rapporto tra il medico e il
paziente". Per Oliveti, "la dipendenza, invece, prescinde dal
rapporto di fiducia, anzi lo minimizza. Difatti quando si pensa
a prestazioni rese da professionisti subordinati, si fa come se
per il paziente, un medico purché qualificato valga l'altro. In
altre parole, abbandonare la convenzione statalizzando i medici,
vuol dire sostanzialmente eliminare il loro rapporto fiduciario
con la gente", si chiude la missiva. (ANSA).