(ANSA) - ROMA, 22 LUG - Il bilancio consuntivo di Inarcassa
(la Cassa previdenziale degli architetti e degli ingegneri
liberi professionisti) ha chiuso nel 2020 con un totale di
crediti lordi contributivi pari a 1,238 miliardi di euro, "dei
quali il 78% relativo a crediti scaduti", e "la restante parte
relativa a partite ancora a scadere, quindi, come tali, non
esigibili". È un passaggio dell'audizione che i vertici
dell'Ente hanno tenuto oggi nella Commissione parlamentare per
il controllo degli Enti di previdenza. Il dato del 2019 era pari
a 1 miliardo e 80 milioni di euro: la crescita registrata tra i
due anni, più sostenuta, rispetto a quella del medio periodo, è
da ricondurre essenzialmente" ad alcuni interventi, in
particolare al posticipo delle scadenze contributive, disposto
da Inarcassa in favore degli associati durante l'emergenza
pandemica", è stato riferito, aggiungendo che la Cassa,
"nell'ultimo decennio, ha adottato due importanti riforme, una
delle quali ha inciso anche sulle aliquote contributive,
innalzandole, sia per quanto riguarda la contribuzione
soggettiva, sia per quanto riguarda quella integrativa. E,
contemporaneamente", l'Italia è stata "investita dalla crisi
dell'edilizia e del settore immobiliare", con riflessi negativi
sui redditi degli associati. Inarcassa ha agito cercando di
"prevenire la formazione dell'insoluto", anche attraverso
"iniziative di sostegno della liquidità" di architetti ed
ingegneri, agevolando in pagamenti con "strumenti più
flessibili" e col recupero del credito con "le leve a sua
disposizione, primariamente quella giudiziale" per ottenere
l'esecutività degli atti e, dal 2018, anche con la leva
stragiudiziale, con convenzione con l'Agenzia delle Entrate
"tramite la riscossione a mezzo ruolo esattoriale". Si è, però,
manifestata una "efficacia limitata nel tempo, in quanto dopo il
sesto anno dall'inizio dell'attività, il contributo marginale al
recupero è praticamente pari allo 0", e sui ruoli affidati,
invece, all'Agenzia delle Entrate-Riscossione ad oggi "è stato
registrato un incasso rispettivamente pari al 7% e a 2,3%" nei
due anni dalla partenza dell'azione stragiudiziale. (ANSA).