(ANSA) - ROMA, 11 GEN - "Siamo sorpresi e sconcertati nel
vedere che si continua a insistere con questo costoso e dannoso
apparato, figlio di una visione anacronisticamente statalista
per cui lo Stato, pur non avendo mezzi e competenze per farlo,
in spregio al libero mercato, si attribuisce la progettazione di
un'opera pubblica, senza alcun raffronto concorrenziale sulla
convenienza di tipo qualitativo ed economico, con gli altri
operatori economici reperibili sul mercato". Ad esprimersi così
il presidente della Fondazione Inarcassa (l'organismo attivo sui
temi della professione, che rappresenta gli architetti ed
ingegneri iscritti alla Cassa previdenziale delle due categorie
tecniche, Inarcassa), Franco Fietta, in merito "all'avvio da
parte dell'Agenzia del Demanio della selezione fino a 300 unità
di personale tecnico amministrativo da destinare alla Centrale
di Progettazione, istituita con la Legge di Bilancio 2019, con
una previsione di spesa annua di 100 milioni di euro". Lo si
legge in una nota. "Siamo convinti che una struttura pubblica
come prospettata, che non ha pari in Europa, avrà costi
complessivi assolutamente non confrontabili con quelli del
mercato dei liberi professionisti, contro una qualità che dovrà
essere verificata, ma che siamo certi non proporzionale al
costo", incalza. Per Fietta, inoltre, "è inaccettabile che un
unico soggetto assuma la veste di progettista di opere
pubbliche, stazione appaltante e soggetto di committenza
delegata da parte di altre amministrazioni. Per garantire la
qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza nel
processo di esecuzione delle opere pubbliche è indispensabile
puntare ad una chiara ed evidente distinzione tra controllori e
controllati, riservando ai liberi professionisti e alle società
di ingegneria la progettazione, la direzione lavori ed il
collaudo, mentre ai pubblici dipendenti, la programmazione delle
opere, incluso il reperimento dei fondi, e in fase esecutiva il
solo controllo dei tempi e costi del processo realizzativo", si
chiude la nota della Fondazione Inarcassa. (ANSA).