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Siccità, Legambiente Molise, servono nuovi modelli gestione

Siccità, Legambiente Molise, servono nuovi modelli gestione

'Ecco proposte per salvaguardare risorse idriche regionali'

CAMPOBASSO, 29 giugno 2022, 11:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Siccità e crisi idrica: Legambiente Molise lancia una serie di proposte per salvaguardare le risorse regionali. "Servono modelli di gestione della risorsa idrica adattati alla situazione climatica che stiamo vivendo - scrive in una nota l'associazione - al contrario, sentiamo solo parlare di accordi con altre regioni, di commissari e di consorzi. Serve realizzare un patto regionale per l'acqua che metta al tavolo tutti i soggetti interessati a salvaguardare una risorsa preziosa, di cui fortunatamente la nostra regione è ricca, ma che non è infinita. Bisogna tenere in considerazione anche l'aspetto ambientale e le conseguenze sulla biodiversità che i prelievi continui hanno portato come l'eliminazione o la riduzione degli habitat e la cancellazione dei processi ecosistemici. Dopo aver dotato il Molise di una seria governance di tutto il processo idrico, dalla fonte alla depurazione - osserva Legambiente - i fondi del Recovery Fund devono servire per investimenti infrastrutturali mirati, più che a potenziamento e ulteriore sfruttamento della risorsa, all'efficientamento delle reti e a interventi volti a ridurre gli sprechi sia negli usi civili sia industriale e agricolo e a consentire un monitoraggio accurato dei prelievi. Fondamentale sarà il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri e la programmazione di azioni in grado di drenare, e in alcuni casi dirottare, il flusso di risorsa proveniente dalle acque meteoriche nei laghi. L'estate 2021 ha messo in luce la crisi idrica dei bacini molisani. Anche se quest'anno la situazione sembra migliore considerando il livello attuale dei laghi - sottolinea l'associazione - non bisogna dimenticare che stiamo registrando a maggio e giugno temperature che normalmente abbiamo nella seconda metà di luglio. Sono altresì noti i non trascurabili rischi inondativi di ampie aree basso-molisane e quelli attinenti a desertificazione e salinizzazione di larghe fasce di territori pugliesi e molisani". Per Legambiente, "a fronte del prelievo di risorsa interna, gli accordi interregionali dovrebbero imporre impegni alla Regione Puglia e al Consorzio della Capitanata per un uso sostenibile dell'acqua del Lago di Occhito" al confine tra le due regioni.
   

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