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Pereiro, una partita da 10 che vale la conferma in rossoblu

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Due magie con il Bologna per rincorrere la salvezza

CAGLIARI, 12 gennaio 2022, 20:33

Redazione ANSA

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Soccer: Serie A, Cagliari- Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Soccer: Serie A, Cagliari- Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA
Soccer: Serie A, Cagliari- Bologna - RIPRODUZIONE RISERVATA

di Stefano Ambu

Di solito entra per fare il miracolo quando la situazione è già compromessa. E non lo fa. Ma contro il Bologna Gaston Pereiro di miracoli ne ha fatti due: l'assist per il gol del pari di Pavoletti. E, soprattutto, la rete della vittoria. Con abbraccio dei tifosi che sa, magari, di amore improvvisamente sbocciato dopo tre stagioni con tanti dubbi. Più che il tiro, carambolato tra Theate, Skorupskj e palo, il tocco che più rappresenta l'uruguaiano arrivato dall'Olanda è l'aggancio di tacco in area su passaggio di Joao Pedro. Questi colpi Pereiro li ha. Solo che quando entra in campo spesso sembra spaesato.
    Nessuno tra Maran, Zenga, Di Francesco, Semplici e ora Mazzarri finora ha capito bene dove metterlo e come usarlo. Ieri ad esempio è entrato al posto di Deiola a fare da trequartista. E ha fatto l'assist. Poi, con l'uscita di Pavoletti, ha giocato da seconda punta. E ha fatto gol. Ma, dai primi palloni, ieri è sembrato un altro Pereiro: sempre tecnico, ma un po' più convinto. Quasi più cattivo. Sorpresa fino a un certo punto perché una prestazione del genere Pereiro l'aveva già fatta vedere. Era Cagliari-Parma della scorsa stagione. Come al solito Pereiro entra dalla panchina. E, non come al solito, risolve.
    Prima una magia di sinistro. Poi l'assist dalla linea di fondo per il gol vittoria (e resurrezione) di Cerri. Due prodigi non banali, quasi storici. Perché tutti sanno che sull'uno a tre per il Parma era in B. E invece anche grazie alle sue magie, la vittoria per 4 a 3 è stata la rampa di lancio per la rimonta salvezza. Mazzarri gli chiede ritmo, decisione, forza anche nei contrasti e nella protezione della palla. Per il tecnico è paradossalmente il solo modo per farlo entrare davvero in partita e consentirgli di inventarsi anche le giocate di qualità. Ora si tratta di mettere al plurale la partita di ieri: con un Pereiro sempre così, pensano i tifosi, non c'è bisogno nè di Verre, nè di Bajrami, giusto per citare due nomi accostati nelle ultime settimane al Cagliari. Una gara che potrebbe cambiare molte cose: Pereiro, dato per partente (Nacional?) ora potrebbe anche restare.
    È una scommessa di Giulini. Lo ha preso dal Psv Eindhoven nel gennaio del 2020 quando la barca Maran stava già affondando. Non ha trovato molto spazio nè con Zenga. E neppure con Di Francesco e Semplici che, almeno a inizio stagione, hanno provato a lanciarlo da titolare. Trovando però poi altre soluzioni. Ieri il Cagliari ha riscoperto un nuovo Pereiro: a due anni di distanza dall'arrivo in Sardegna potrebbe essere il primo grande acquisto di gennaio. Senza spendere un euro in più visto che il Cagliari ce l'ha già in casa. Serve subito la controprova: domenica c'è la gara con la Roma. E anche lì al Cagliari servono magie e punti.
   

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