L'ex presidente della
Regione siciliana, Toto' Cuffaro, condannato a sette anni di
reclusione per favoreggiamento aggravato alla mafia, che aveva
detto più volte di aver chiuso il suo percorso in politica,
torna sulla scena con l'ambizione di voler rilanciare la Dc, di
cui è commissario in Sicilia. "Vogliamo riportare nel panorama
della politica un partito che sia soprattutto un partito di
ideologie - dice - Se oggi c'è il 52% dei siciliani che non va
a votare, ci sarà un motivo ed il motivo è che la gente non si
sente rappresentata e non si riconosce negli attuali partiti
perché manca il vincolo ideologico". Cuffaro oggi è a
Caltanissetta per incontrare politici e simpatizzanti coinvolti
nel progetto di ricostruzione della Dc. "Non sono candidato a
nulla, tra l'altro non posso esserlo perché sono interdetto.
Capisco la pesantezza della mia sentenza - aggiunge - e non
aspiro a ricoprire più nessun ruolo istituzionale. Cosa diversa
è lavorare da mediano di spinta per ricostruire la Democrazia
Cristiana e per dare la possibilità a tanti giovani di
conoscerla, di capirne i valori e di poterli rappresentare in un
futuro dove la politica diventa sempre più sterile, dove c'è
sempre più bisogno di un partito che sia innanzitutto un partito
che riporti al centro il rigore, il coraggio e soprattutto la
passione. Sono democristiano da sempre". "Ho cominciato la mia
vita politica con la Dc, ho studiato Sturzo, De Gasperi, ho
vissuto un clima dove la politica era innanzitutto un ideale -
conclude - Oggi ci si avvicina alla politica per motivi
disparati e diversi ma tranne che per una scelta ideale. I
partiti di oggi sono populisti, sovranisti ma non c'è di fondo
un'ideologia".
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