Istituire una commissione
parlamentare di inchiesta sulla sparizione della piccola Denise
Pipitone e per "esaminare la compiutezza e l'efficacia
dell'attività investigativa, anche valutando se vi siano state
eventuali inadempienze o ritardi nella direzione e nello
svolgimento" delle indagini. E' quanto chiedono Alessia Morani e
Carmelo Miceli, deputati del Pd che hanno predisposto una
proposta di legge, presentata oggi in conferenza stampa alla
Camera, presente la madre di Denise, Piera Maggio.
Nella proposta i due parlamentari sottolineano che la scomparsa
di Denise dalla sua abitazione di Mazara del Vallo il primo
settembre 2004 "appare ancora oggi avvolta da troppi misteri,
segnata da gravi incongruenze, lambita da evidenze che portano a
sospettare dell'esistenza di più di un depistaggio, di
inquinamento di prove, di false testimonianze".
Morani e Miceli rilevano che "negli anni sono state innumerevoli
le segnalazioni della presenza in vita di Denise Pipitone,
purtroppo sempre rivelatesi false", fino all'ultimo episodio
della ragazza russa, Olesya Rostova, che presentava notevoli
somiglianze con la madre di Denise. In seguito "per la prima
volta, il pubblico ministero titolare delle indagini fino al
2005, la dottoressa Maria Angioni, ha rilasciato dichiarazioni
importanti in merito alle modalità con cui sarebbero state
condotte le indagini" che "risulterebbero supportate anche
dall'allora Procuratore capo di Marsala, dottor Alberto Di Pisa"
e che adombrano l'esistenza di "carenze nelle indagini e di
'numerosi e costanti depistaggi'" con "un clima di sospetto e
accusatorio che sarebbe stato provocato da alcuni rappresentanti
delle forze dell'ordine".
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