Nel "mini ospedale" di
Filicudi, nelle Eolie, gestito dalla biologa romana Monica Blasi
e dai volontari non si curano solo tartarughe e delfini, ma
anche una capretta che ha una zampa lacerata, forse andrà
amputata. Per ora si sta medicando e prende antibiotico.
L'associazione "WildLife Conservation" in questa caldissima
estate ha curato 32 tartarughe marine Caretta caretta recuperate
presso il Pronto soccorso di cui solo due morte dopo il recupero
perché arrivate in condizione critiche. "Già 19 di queste - dice
la dottoressa Blasi - sono state curate da noi è rilasciate nel
mare Eoliano, tre sono ancora sotto cure e in attesa di
rilascio, mentre 8 dopo una prima fase di degenza sono state
trasferite in altri centri di recupero di referenza per
interventi operatori e riabilitazione. Inoltre durate la
stagione estiva ulteriori altre 10 tartarughe sono state trovate
già morte galleggianti in mare o spiaggiate lungo le coste". "Le
cause di recupero o morte - spiega - da attribuirsi al 50%
all'ingestione di ami e lenza di palangaro pelagico, 30%
intrappolamenti in attrezzi da pesca abbandonati e plastica che
hanno provocato mutilazione arti e altre conseguenze, il
rimanente occlusione intestinale da ingestione di plastica e
collisioni con imbarcazioni (in aumento rispetto agli altri
anni). Fondamentale per il recupero é stata la rete di
segnalazioni "TartaNet Eolie" con diportisti, guardia costiera e
pescatori grazie alla quale abbiamo potuto recuperare tartarughe
in diverse parti dell'arcipelago. Infine abbiamo documentato e
monitorato i 20 tentativi di deposizione di Caretta caretta
lungo le coste di Stromboli, Salina e Lipari a testimonianza che
anche le coste Eoliane devono essere protette e tutelate perché
potenziali siti di deposizione di Caretta caretta".
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