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Al Museo diocesano di Mazara Crocifisso senza braccia

Al Museo diocesano di Mazara Crocifisso senza braccia

"La sua datazione può collocarsi agli inizi del secolo XVI"

MAZARA DEL VALLO, 29 dicembre 2021, 10:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È databile al '500 il Crocifisso senza braccia e senza croce trovato in un magazzino della parrocchia San Pietro di Mazara del Vallo e ora restaurato. "Il corpo allungato ha memoria dell'asciutta eleganza gotica, ma ha già un modellato di ispirazione classica cinquecentesca: la sua datazione può collocarsi agli inizi del secolo XVI" spiega Francesca Massara, direttrice del Museo diocesano dove ora l'opera è stata esposta al pubblico.
    A scoprirla è stato don Antonio Lombardo che l'ha poi affidarla al Vescovo. Il Crocifisso, realizzato su un unico tronco di pioppo, è mancante delle braccia e della croce di supporto e ha il capo leggermente reclinato sulla spalla destra dove ricade una lunga ciocca di capelli. Il Cristo spirato ha gli occhi chiusi e l'espressione del volto grave, dolente e assorta. Non è escluso che originariamente completo delle braccia e della croce, abbia perso gli arti superiori durante il crollo della chiesa dove originariamente era collocato. La corona di spine, probabilmente soprammessa, non è stata mai trovata.
    Il Crocifisso è stato definito il "Cristo salvato", proprio perché recuperato in un magazzino abbandonato. Sull'opera ha operato un accurato restauro il maestro Gaetano Alagna. La statua è stata collocata su una tavola di colore verde scuro proprio per esaltarne la bellezza del legno vivo.
   

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