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I Vespri siciliani al Massimo nel ricordo eroi antimafia

Grande attesa per lo spettacolo di Emma Dante diretto da Wellber

(ANSA) - PALERMO, 19 GEN - Si apre domani la stagione del Teatro Massimo di Palermo, interamente dedicata al trentennale dalle stragi di mafia del 1992, ma anche ai 25 anni dalla riapertura del teatro. C'è grande attesa per lo spettacolo inaugurale "I vespri siciliani" di Giuseppe Verdi, in scena alle 19,00, con la regia di Emma Dante e il maestro Omer Meir Wellber sul podio. Alla conferenza stampa di presentazione che si è svolta stamane hanno partecipato il sindaco Leoluca Orlando, il nuovo sovrintendente Marco Betta e il direttore musicale Omer Meir Wellber, assente invece Emma Dante.
    "Tutti i capolavori - osserva Betta - superano le barriere del tempo e quindi parlano del nostro tempo. Ma i "Vespri" particolarmente parla di noi e di ciò che ognuno di noi ha vissuto". Quelli che nel 1282 furono i vespri a Palermo contro i francesi occupanti, diventano oggi la rivolta contro il malaffare, i mafiosi, il crimine che tanti lutti hanno causato alla città e all'Italia intera. Due i protagonisti assoluti dello spettacolo: la regia di Emma Dante e la direzione di Omer Meir Wellber. Due diverse capacità innovative che si incontrano sul terreno di una Palermo che vedremo nelle scene di Carmine Maringola: le sue piazze, a iniziare dalla piazza Pretoria, con la grande fontana, le strade che hanno visto il sangue dei martiri, ma anche la reazione del popolo del '92, l'indignazione e il dolore di un popolo oppresso, come e peggio del dominio angioino. In scena le immagini dei giudici Falcone e Borsellino, di Piersanti Mattarella, Boris Giuliano, Peppino Impastato e tanti, troppi altri. Per la prima volta a Palermo va in scena la versione originale dell'opera, in francese e in cinque atti, che secondo l'uso parigino voleva i ballabili a metà dell'opera. "Il Grand-opéra - dice all'ANSA Wellber - prevedeva circa 30 minuti di ballabili, servivano al corpo di ballo ma anche al pubblico che in quei 30 minuti mangiava, beveva. Oggi per questa nuova produzione ho pensato di distribuire le danze là dove servono per la narrazione scelta da Emma Dante, dopo il duetto d'amore eseguiremo "la primavera", e "l'autunno" che è una sorta di tarantella. Ma è ovvio che tutte le note sono di Verdi, non ci sono incursioni di nessun tipo. E allora sentirete echi di Nino Rota, del Gattopardo, di Visconti. I Vespri già dall'ouverture ci regalano una musica luminosa e trascinante. Ogni compositore italiano ha la sua identità, quella di Verdi viene fuori da sottili ma profondissime linee melodiche, come nel prologo dell'aria più famosa "O tu Palermo, terra adorata". La cosa più importante è rispettare i ritmi autentici di Verdi che non sono quelli del facile valzer, ma quelli rigorosi, asciutti, coraggiosi, per nulla semplici". Nel quinto atto, al suonar delle campane del Vespro, scoppia la rivolta, con una annunciata sorpresa finale che nessuno vuole ancora rivelare. Ma pare che l'immaginario collettivo di Palermo ci sia al completo, e persino Santa Rosalia. Verdi compone "I vespri" dopo il travolgente successo della trilogia, libero da ogni costrizione e crea un affresco storico come poi farà anche con il "Don Carlos". "Nel cammino di Giuseppe Verdi - aggiunge Betta - tutta la sua musica ha una forte valenza politica.
    Quando l'esercito venne in Sicilia a presidiare il territorio non dimentichiamo che si chiamò "Operazione Vespri". I costumi sono di Vanessa Sannino, le coreografie di Manuela Lo Sicco. Il corpo di Ballo è diretto da Davide Bombana e il coro da Ciro Visco. Tra i protagonisti Selene Zanetti, Leonardo Caimi, Mattia Oliveri, e per la prima serata il ruolo di Jean da Procida sarà cantato da Erwin Schrott, il basso-baritono che ha avuto enorme successo durante il Concerto di Capodanno. In scena fino al 26 gennaio. (ANSA).
   

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