(ANSA) - PALERMO, 14 AGO - "Vanno al supermercato o in
farmacia per comprare i test rapidi, li provano a casa, scoprono
di essere positivi ma non ci comunicano il risultato, così il
giorno dopo possono andare al lavoro o uscire con gli amici,
incuranti della salute altrui o convinti di non rappresentare un
problema perché asintomatici: è anche a causa di questa gente
che il virus avanza". A lanciare l'allarme su quelli che
definisce i contagi "fantasma" è il direttore generale dell'Asp
di Ragusa, Angelo Aliquò, attraverso un post sulla sua pagina
social ripreso oggi dal Giornale di Sicilia.
Il manager sottolinea che casi del genere vengono segnalati
non solo nella provincia iblea ma in tutta la Sicilia, prima
regione in Italia per numero di contagi giornalieri, e indica
anche una possibile soluzione: "Vietare la vendita di questi kit
nei supermercati, mentre in farmacia bisognerebbe limitarne
l'uso all'interno dell'esercizio e nelle mani dei dottori, così
che il risultato venga poi comunicato ai nostri uffici e scatti
tutta la procedura anti-Covid, dalla quarantena domiciliare al
tracciamento".
Aliquò punta il dito anche su chi non si è ancora sottoposto
al vaccino. "Il ritmo delle vaccinazioni - spiega - è sempre più
lento. Qui, ormai, non superiamo le mille inoculazioni al
giorno, e se ci sono aree virtuose, come il capoluogo e i comuni
montani, dove l'incidenza degli immunizzati sulla popolazione è
arrivata ben oltre il 70%, altre zone abbassano la media
provinciale al 60%. Il risultato? Aumentano i casi gravi in
ospedale, si abbassa l'età dei ricoverati, si riaprono i reparti
Covid e si sposta di nuovo parte del personale sanitario alla
cura delle persone infettate (quasi tutte non vaccinate)
togliendo risorse umane a chi ha altre patologie". (ANSA).