(ANSA) - PALERMO, 27 SET - Un gruppo di ricercatori
dell'Istituto di ricerca dell'Oasi di Troina (En) ha
sperimentato con successo una procedura di raggruppamento dei
tamponi orofaringei e nasofaringei per il rilevamento del
Covid-19 (eseguiti prima del ricovero in ospedale utilizzando il
test RT-PCR rapido). "In pratica - si legge in una nota
dell'Istituto - vengono riuniti in un'unica provetta da due a
quattro campioni prelevati da diversi soggetti e poi processati.
Solo nel caso in cui l'esame dovesse generare una positività per
SARS-CoV-2 vengono eseguiti test individuali. L'utilizzo di test
pool soddisfa perfettamente i criteri di ottimizzazione, in
quanto consente l'analisi simultanea di diversi campioni
biologici". Questa strategia è già stata dimostrata e ampiamente
adottata con successo in numerosi studi eseguiti con altri
metodi. "Per eseguire i test - dice Francesco Calì, responsabile
del laboratorio di genetica molecolare dell'Irccs Oasi - sono
state utilizzate contemporaneamente tre piattaforme. Il test di
diagnostica molecolare RT-PCR è stato utilizzato per la
determinazione semiquantitativa dell'RNA virale in tamponi
orofaringei e nasofaringei. Questa tecnica consente di
sottoporre a screening un numero elevato di persone con tempi di
risposta del campione in 20 minuti e, nel nostro caso specifico,
permette di processare fino a 36 campioni ogni ora".
Dei 2.251 tamponi analizzati nel periodo dal 28 settembre 2020
al 3 dicembre 2020, 52 (2,31%) sono risultati positivi, mentre
2.199 (97,69%) sono risultati negativi. Grazie all'utilizzo di
tre dispositivi VitaPCR e all'analisi aggregata, è stato
possibile analizzare giornalmente un numero elevato di soggetti
(fino a 123 soggetti/giorno). "Questa strategia - prosegue Calì
- ha consentito di ridurre in modo significativo i tempi di
risposta, i costi dei singoli esami e i costi del personale,
mantenendo gli stessi standard di sensibilità dei test. Inoltre,
non meno importante, soprattutto per la specificità del nostro
istituto che tratta pazienti affetti da disabilità intellettiva
e demenza, la possibilità di essere ricoverati in ospedale lo
stesso giorno in cui viene eseguito il tampone". Lo studio,
pubblicato su "International Journal of Environmental Research
and Public Health", è stato sostenuto finanziariamente dal
Ministero della Salute, Ricerca Corrente 2020, e dai fondi
ricavati dal '5 per mille'. (ANSA).