(di Franco Nuccio)
La ricerca dell'artista veneziano
Gianfranco Meggiato arriva nella Valle dei Templi di Agrigento
per entrare in contatto con il sito e trovare il suo Uomo
contemporaneo, tra i segni delle antiche civiltà. Sculture di
oggi incontrano le architetture di ieri. Leghe di metallo che
sfidano le forme conosciute, blocchi di pietra che hanno sfidato
i secoli. E ancora: alberi, natura, ombre, luce. Un dialogo
profondo, delicato e magnetico che attraversa Spazio e Tempo. La
mostra di Gianfranco Meggiato L'uomo quantico, non c'è futuro
senza memoria, a cura di Daniela Brignone, è ospitata fino al 4
gennaio al Parco archeologico della Valle dei Templi, ad
Agrigento. Organizzata da MondoMostre, la personale prevede
anche un'installazione all'ingresso del Museo archeologico
Pietro Griffo.
La mostra si apre alla comunità e al territorio, programmando
tre giorni per scoprirla con lentezza. L'integrazione al
biglietto di accesso al sito archeologico e paesaggistico Valle
dei Templi è prevista infatti da domenica 1 agosto, ma resta
comunque gratuita per i possessori di ValleCard, il pass che
permette ingressi free alla Valle.
"L'uomo quantico" di Gianfranco Meggiato ci invita a un
viaggio dentro noi stessi - interviene l'assessore regionale ai
Beni culturali e all'Identità siciliana, Alberto Samonà -, che è
anche un incontro attraverso i quattro elementi, alla scoperta
di un universo che va oltre il razionale per incastonare l'uomo
in una dimensione cosmica. Il dialogo tra contemporaneo e antico
si riempie nella Valle dei Templi di un nuovo significato che
attraversa i secoli per riscoprire le radici del rapporto tra
l'uomo e la propria essenza più profonda, in una dinamica
esistenziale che va oltre il tempo".
"Gianfranco Meggiato riesce facilmente in un'impresa
difficile come è quella di entrare in "relazione sentimentale"
con il sito della Valle dei Templi, senza farsi sopraffare dalla
sua imponenza - dice il direttore del Parco Archeologico,
Roberto Sciarratta - . Siamo felici di ospitare questo colloquio
e scambio tra antico e contemporaneo, avvicinando le opere di
Meggiato a quelle di altri grandi artisti già presenti di questo
nostro oggi".
Tredici opere monumentali in tutto, di cui quattro pensate
per la Valle dei Templi ed esposte al pubblico per la prima
volta: Lo specchio dell'Assoluto che apre l'intero percorso
davanti al tempio di Giunone, Uomo quantico che dà il titolo
alla personale e che si trova davanti al Tempio della Concordia,
Sfera Aquarius e Quanto di luce entrambe davanti al tempio di
Zeus. "Gianfranco Meggiato - dice la curatrice Daniela Brignone
- compone un viaggio ideale all'interno di uno dei siti
archeologici più importanti al mondo, confrontandosi con la
memoria del passato e le prospettive enigmatiche del futuro,
riflettendo sull'uomo alla ricerca di sé. Le opere in mostra
dischiudono un mondo interiore intorno al quale ruota un
repertorio di personaggi mitologici e di simboli che diventano
allegoria dello spazio vitale dell'uomo. La scienza quantistica
alla quale si ispira l'artista ne svela il mistero e le
connessioni cosmiche".
Un percorso espositivo che è un viaggio per immagini e
assonanze: Gianfranco Meggiato traccia una strada, riflettendo
la propria immagine in sfere, lucide pieghe e morbide volute,
materiali non nobili che vengono assemblati davanti ai templi
millenari in tufo.
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