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Terremoto, non vedente lavora con Cri in progetto pilota

Organizzazione trasporti sanitari, farmaci, pacchi alimentari

(ANSA) - VISSO, 23 APR - Grazie al piano 'Ci vediamo al lavoro' promosso dall'Unione ciechi e ipovedenti delle Marche con il sostegno dell'8x1000 della Chiesa Valdese, un giovane marchigiano non vedente è in grado di andare al lavoro con la Croce Rossa. Si tratta di un progetto pilota, che ha coinvolto in un tirocinio formativo Mirco Loretoni, 36 anni, perito elettrotecnico e consigliere comunale a Visso (Macerata), socio dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) delle Marche. Le sue giornate alla Croce Rossa lo vedono impegnato al telefono a raccogliere le richieste. "C'è chi deve essere accompagnato in ospedale a fare terapie importanti, chi è positivo al covid e ha bisogno di farmaci a casa, ci sono gli anziani che non possono uscire per fare la spesa e chi ha perso il lavoro e ha bisogno di un pacco alimentare - racconta Loretoni -. Le chiamate sono sempre tante, le giornate volano e quando la sera torni a casa sei soddisfatto di te perché hai avuto la possibilità di aiutare tutte queste persone ad andare avanti. E andare avanti, in certi giorni, è molto complicato". Lanciato due anni fa con il duplice obiettivo di incentivare l'inserimento lavorativo dei giovani non vedenti o ipovedenti e sensibilizzare il mondo produttivo sulle loro potenzialità, nel caso di Mirco il piano è andato oltre, trasformandosi di fatto in un progetto pilota tra i primi a livello nazionale per l'inserimento degli operatori disabili visivi nelle Cri. "Seguiamo l'esperienza lavorativa di Mirco con grande soddisfazione - commenta il presidente Uici Marche, Cristiano Vittori -. La sua attività sta centrando più di un risultato. Ringraziamo l'Otto per Mille della Chiesa Valdese che sostiene il tirocinio, la Croce Rossa di Visso che lo ha accolto e il nostro giovane socio che si è messo in gioco dimostrando tutta la sua professionalità e umanità". Faccio parte di una squadra che si occupa della consegna dei beni di prima necessità alle famiglie, che accompagna pazienti a fare terapie e mi occupo della gestione dati del magazzino dei beni alimentari: in pratica carico sul computer tutti i dati relativi alle consegne e alle attività che gli operatori della Croce Rossa" spiega Mirco. "Mi trovo benissimo e mi piace molto, è un compito che avevo già svolto prima di perdere la vista. Spero non si esaurisca con la fine del tirocinio". La Croce Rossa di Visso, diretta da David Celi, opera anche nei Comuni di Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Pieve Torina, per un totale di circa 4 mila abitanti. "La situazione è particolare perché moltissime famiglie sono nelle Sae (le abitazioni di emergenza del dopo terremoto) e ora devono fare i conti anche con il Covid. Ogni tanto qualcuno ha la tentazione di lasciarsi andare, poi vedono me ed è come se ricevessero una nuova spinta: è un reciproco scambio di energia" racconta Mirco. (ANSA).
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