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"Dodiicimila famiglie già a casa"

Ricostruzione di ragionevole durata, Amatrice pronta per lavori

(ANSA) - ANCONA, 21 AGO - "Ad oggi sono stati autorizzati e finanziati circa 10.500 cantieri, la metà conclusi e l'altra metà in corso d'opera. I 5mila cantieri conclusi hanno permesso di consegnare oltre 12mila abitazioni e quindi il rientro a casa di altrettante famiglie, mentre altre 13mila abitazioni sono in fase di recupero". A fare con l'ANSA il punto sulla ricostruzione post sisma 2016, alla vigilia del quinto anniversario della prima grande scossa, che il 24 agosto distrusse Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, provocando 299 vittime, è il commissario straordinario, Giovanni Legnini, dando un'anticipazione del terzo Rapporto sulla Ricostruzione del Centro Italia che verrà presentato alla stampa lunedì prossimo, 23 agosto. "Le domande di contributo al momento presentate - aggiunge il commissario - sono al momento circa 20 mila, di cui, appunto, la metà approvata, e possiamo dire che siamo nella prima parte della fase della ricostruzione, ma ormai la ricostruzione privata è decollata". "Nei primi sei mesi di quest'anno abbiamo autorizzato l'apertura di 3.200 cantieri, ma adesso - sottolinea - abbiamo la sfida più ardua, quella dei centri storici distrutti dove si stanno muovendo i primi passi anche con le ordinanze in deroga". Ma ci sono alcuni elementi di preoccupazione: "ad esempio la saturazione delle imprese edilizie che cominciano a scarseggiare e l'aumento vertiginoso dei prezzi dei materiali". L'altra grande sfida è la ricostruzione pubblica: "Abbiamo 1.400 cantieri pubblici già finanziati, una parte sono stati attratti dalle ordinanze in deroga per velocizzare il processo", dice il commissario, citando anche il recupero dei dissesti idrogeologici e dei beni culturali. Intanto una delle città-simbolo del sisma del Centro Italia, Amatrice, "è pronta ad essere ricostruita, grazie anche allo strumento delle ordinanze in deroga". Già oggi sono "aperti 200 cantieri e diverse opere sono state completate. Partirà il programma da 49 milioni di euro per il centro storico: previsto un grande tunnel dei sottoservizi, molto innovativo, un'opera concreta della nuova Amatrice, ma anche simbolica". Complessivamente, per l'area del sisma che interessa Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, "se riusciremo a mantenere questo ritmo, nei prossimi anni possiamo legittimamente sperare ad essere una delle ricostruzioni di più ragionevole durata, non uso il termine veloce perché evoca fretta", sottolinea Legnini. "La ricostruzione più veloce della nostra storia, dopo una catastrofe causata dai terremoti, è quella del Friuli ed è durata circa 15 anni. Noi, a 5 anni di distanza dal primo evento, scontiamo un ritardo, ma oggi possiamo dire che stiamo recuperando", insiste. Ricostruzione che "dovrà viaggiare di pari passo con il Pnrr", ricordando il miliardo e 780 milioni di euro per le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017 nel Centro Italia, che "grazie al Fondo complementare al Pnrr si aggiungono alle risorse già stanziate per la ricostruzione delle case e delle opere pubbliche, e agli altri investimenti previsti dal Recovery plan". "Questi territori hanno un'opportunità storica di rinascere" incalza il commissario: "già oggi, con 5mila cantieri in corso, quello del Centro Italia è tra i più grandi cantieri, se non il più grande, d'Europa". E a proposito del ripopolamento dell'Appennino centrale, Legnini evidenzia due "macro obiettivi: la ricostruzione e un programma di rinascita economico sociale improntato ai principi della sostenibilità e della transizione ecologica, digitale ed energetica". (ANSA).

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