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The Boogeyman, il mostro che si nutre del dolore

The Boogeyman, il mostro che si nutre del dolore

In sala dal 1/6 il thriller horror dal racconto di Stephen King

ROMA, 01 giugno 2023, 19:30

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il BauBau (The Boogeyman in inglese), il classico, leggendario e famelico mostro che si nasconde a buio nell'armadio, nello sgabuzzino o sotto il letto pronto a colpire, è una fonte d'ispirazione ricorrente per Stephen King, che nel 1973 gli ha anche dedicato un racconto ad hoc (pubblicato prima sul Cavalier Magazine e poi incluso nel 1978 nella raccolta cult "A volte ritornano") incentrato sul misterioso incontro fra un padre al quale sono stati uccisi i figli e uno psichiatra. Ora Rob Savage (Host - Chiamata mortale) lo adatta per il grande schermo, in un serrato thriller horror della 20th Century Fox sull'elaborazione del lutto, The Boogeyman, con Sophie Thatcher, Chris Messina, Vivien Lyra Blair, Marin Ireland, Madison Hu, LisaGay Hamilton e David Dastmalchian, al cinema dal 1 giugno con Walt Disney Company Italia. Sul filo, adesso particolarmente popolare, dei film nei quali il terrore nasce dalla consapevolezza della presenza di un mostro letale, invisibile o nascosto (vedi A Quiet Place, che ha fra i coautori della sceneggiatura Scott Beck e Bryan Woods, firme, qui con Mark Heyman, anche di questo script), il thriller horror si affida principalmente all'intensità della sua giovane protagonista, Sophie Thatcher (in piena ascesa grazie al ruolo di Nathalie da giovane nella serie Yellowjackets), volto di Sadie, 16enne che insieme al padre, psicoterapeuta, Will Harper (Messina), e alla sorella di dieci anni Sawyer (Blair), è nel pieno del dolore per la scomparsa improvvisa, in un incidente, della madre. Una condizione che si aggrava e complica, per la famiglia, quando è costretta a confrontarsi con un nuovo inaspettato trauma, portato da Lester Billings (Dastmalchian) nuovo paziente di Will, affranto dalla morte dei figli. L'uomo con un suo gesto estremo, 'lascia' nella casa degli Harper la presenza malefica responsabile dei suoi lutti: una creatura che si nasconde nell'ombra e si nutre della sofferenza delle sue vittime. Di fronte all'incapacità del padre di confrontarsi con quanto accaduto, toccherà proprio a Sadie cercare un modo di affrontare la creatura, che inizia a ossessionare e ad attaccare lei e la sorellina. I racconti di King "riuscivano sempre a piantarsi nel mio cervello - ha spiegato Rob Savage -. Le storie più spaventose di King sono basate su un'idea insidiosa che ti gira per la testa nelle prime ore del mattino. 'Il baubau' è una di quelle storie. Sfrutta un terrore esistenziale molto preciso: persino la persona che si trova lì per aiutarti potrebbe rivoltarsi contro di te. Quel tipo di oscurità, che si nasconde proprio sotto la superficie, mi ha molto colpito". Il regista, pur non particolarmente creativo nel costruire la tensione nel film, riesce comunque a coinvolgere, rendendo la paura palpabile e portando in una sfera personale e universale, la serie di emozioni senza sconti e il senso di vuoto che si provano a confronto con una perdita. Per Sophie Thatcher "l'horror funziona nel modo migliore quando si riesce a provare empatia per i personaggi. Ci vuole molto tempo per costruirli e creare un arco, invece che passare direttamente ai 'jumpscare' (gli elementi più paurosi usati ad arte per far sobbalzare il pubblico, ndr). Credo sia questo a distinguere The Boogeyman, rendendolo più di un semplice horror".

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